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AIATP, anche il trasporto marittimo turistico lacuale e fluviale è in grave crisi
Colombo (Filt Cgil): occorre dare copertura anche alle migliaia di marittimi che, non essendo in costanza di rapporto di lavoro, non potranno accedere alle prestazioni del Fondo Solimare
7 aprile 2020
L'Associazione Italiana Armatori Trasporto Passeggeri (AIATP) ha lanciato un allarme per il rilevante impatto negativo che la crisi causata dalla pandemia da coronavirus sta avendo sul trasporto marittimo turistico lacuale e fluviale, urto - ha specificato l'associazione - che rischia di travolgere l'intero settore, fortemente dipendente dall'andamento di una stagione turistica che appare già ampiamente compromessa.
AIATP ha ricordato che, con una flotta di oltre 1.450 unità, più di 13.500 lavoratori tra marittimi e personale di terra, il cluster trasporta annualmente circa 38 milioni di passeggeri per un fatturato di 342 milioni di euro, numeri di tutto rispetto - ha sottolineato l'associazione - che gravitano attorno al trasporto di passeggeri in linea e non, alle escursioni turistiche tra le più rinomate località italiane, ai servizi di navigazione in acque interne.
L'associazione ha evidenziato che si tratta di un microcosmo fortemente specializzato che manifesta la propria preoccupazione soprattutto per i lavoratori annuali e stagionali che rischiano da una parte di non poter lavorare, dall'altra di non poter usufruire dei sostegni economici perché non rientranti nelle categorie identificate dai decreti emessi dal governo dall'inizio dell'emergenza ad oggi.
«Ci sentiamo abbandonati - ha spiegato il presidente di AIATP, Salvatore Gambardella - dai provvedimenti Cura Italia che il governo italiano ha decretato nei giorni scorsi. Le misure prese finora non tengono minimamente conto del blocco del turismo a livello nazionale e internazionale che rappresenta la principale fonte di reddito delle nostre aziende. La nostra attività è prettamente stagionale, svolgendosi da aprile ad ottobre, e non possiamo aspettare la prossima stagione per riprendere la piena operatività».
«Noi - ha ricordato Gambardella - trasportiamo passeggeri, ma rappresentiamo quel valore aggiunto e un ramo del sistema turistico nazionale che non può essere dimenticato o ignorato. Noi navighiamo per consentire ai turisti di ammirare e di raggiungere via mare i luoghi più suggestivi e incantevoli che il nostro Paese ci ha messo a disposizione e lo facciamo con professionalità, con notevoli sforzi, ma ora abbiamo bisogno di quell'aiuto da parte delle istituzioni senza le quali rischiamo di fallire».
In particolare, l'AIATP ha chiesto l'adozione di un piano di rilancio degli investimenti che permetta al settore di superare il periodo di emergenza per affrontare nella maniera più adeguata la prossima stagione. «Sicuramente - ha precisato Gambardella - il 2020 si può considerare già archiviato. Proprio in virtù di questo occorre ribadire che le aziende non potranno far fronte agli obblighi contributivi e fiscali per evidente mancanza di fondi».
Ribadendo la preoccupazione soprattutto per il destino dei lavoratori stagionali sia marittimi sia di terra, il presidente dell'associazione ha specificato che questi «ad oggi non possono beneficiare del bonus di 600 euro previsto dall'art. 29 del decreto 17 marzo 2020 e della circolare INPS n. 49 del 31 marzo 2020 poiché il trasporto passeggeri è inserito in un ramo del comparto industriale e non in quello turistico. Chiediamo - ha concluso Gambardella - concreti aiuti anche per la nostra categoria e le nostre famiglie, come già fatto per le altre realtà legate al turismo e alle compagnie aeree private».
Intanto Filt Cgil ha rilanciato il proprio grido d'allarme per lo stato di sofferenza dell'intero settore del trasporto marittimo, le cui condizioni - ha spiegato il segretario nazionale del sindacato, Natale Colombo - sono di grande affanno a causa dell'emergenza sanitaria. «Come sindacato confederale di categoria - ha ricordato - ci siamo immediatamente attivati affinché da subito tutti i lavoratori del settore possano vantare una forma di sostegno al reddito e, quindi, oltre al Fondo Solimare è giusto adoperarsi per l'esigibilità di un ulteriore strumento capace di dare copertura alle migliaia di marittimi che, non essendo in costanza di rapporto di lavoro, non potranno accedere alle prestazioni del Fondo».
«Stiamo chiedendo al governo - ha chiarito Colombo - una risposta adeguata alla legittimità della richiesta per le tutele così come vanno perseguite precise azioni capaci di accompagnare anche l'armamento italiano che, in questa fase emergenziale, soprattutto nel traffico passeggeri e crocieristico, sta impattando con una crisi senza precedenti».
«Il nostro Paese - ha proseguito il rappresentante di Filt Cgil - non può assolutamente negare l'attracco nei nostri porti alle navi italiane i cui equipaggi hanno il diritto di ricongiungersi ai propri familiari. L'autorità marittima e quella portuale, pur intimando le condizioni per lo sbarco in sicurezza di tutti i marittimi a bordo, autorizzino immediatamente l'entrata nei nostri porti di tutte quelle navi italiane che ne hanno fatto richiesta, a garanzia anche delle eventuali emergenze sanitarie che hanno a bordo».
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