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IMO, le attività di Port State Control proseguono con un approccio pragmatico, efficace e flessibile
Il numero di ispezioni fisiche a bordo delle navi si è ridotto notevolmente
10 aprile 2020
Le autorità deputate al controllo delle navi da parte dello Stato di approdo continuano ad effettuare le loro attività di ispezione delle navi e lo fanno adottando un approccio pragmatico, efficace e flessibile in considerazione della situazione di emergenza causata dalla pandemia di Covid-19. La prosecuzione delle attività nell'ambito del sistema di controlli per verificare la rispondenza delle navi alle normative internazionali e il mantenimento della sua efficacia è stato assicurato mercoledì in occasione di una conferenza on-line convocata dal segretario generale dell'International Maritime Organization, Kitack Lim, alla quale hanno partecipato rappresentanti dei dieci regimi di Port State Control (PSC), ossia l'US Coast Guard, l'Accordo di Viña del Mar e i Memorandum of Understanding di Abuja, Mar Nero, Caraibi, Oceano Indiano, Mediterraneo, Parigi, Riyad e Tokyo.
Nel corso dell'incontro è stato specificato che allo scopo di salvaguardare sia gli addetti ai controlli che i marittimi, ma che comunque il sistema per individuare le navi non conformi agli standard internazionali continua a funzionare adottando appunto un approccio pragmatico, efficace e flessibile che tenga conto delle esenzioni, delle deroghe e delle proroghe ai certificati che sono state concesse da molti Stati di bandiera in questo periodo d'emergenza.
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