Nel primo trimestre del 2020 il traffico delle merci nel porto di Rotterdam è calato del -9,3%, ma il peggio deve ancora venire

Nel primo trimestre di quest'anno il traffico delle merci movimentato dal porto di Rotterdam ha registrato un calo del -9,3%, flessione che l'Autorità Portuale dello scalo olandese non ha attribuito se non in minima parte alla sempre più ampia diffusione del virus Covid-19, pandemia che, tuttavia, secondo l'authority potrebbe avere un impatto ben più negativo sull'attività dello scalo nell'intero 2020: «l'impatto di una diminuzione della domanda dovuta alla crisi del coronavirus - ha spiegato oggi l'amministratore delegato della Port of Rotterdam Authority, Allard Castelein - diventerà evidente da aprile in avanti. Sembrerebbe molto probabile - ha sottolineato - che su base annua il calo del volume di traffico possa essere del 10-20%. Ciò - ha specificato Castelein - dipenderà da quanto tempo rimarranno in vigore le misure e da quanto velocemente riprenderanno le attività produttive e commerciali mondiali».

Intanto nei primi tre mesi del 2020 il volume di traffico è risultato di 112,4 milioni di tonnellate rispetto a 123,9 milioni di tonnellate nello stesso periodo dello scorso anno, contrazione che è stata generata da una flessione del -11,2% dei carichi allo sbarco, che sono ammontati a 77,0 milioni di tonnellate, e da una riduzione del -4,8% di quelli allo sbarco, attestatisi a 35,4 milioni di tonnellate.

Nel solo settore dei container il traffico complessivo, in termini di peso, è rimasto stabile a 37,9 milioni di tonnellate (-0,3%), con una movimentazione di contenitori che è risultata pari a 3.549.670 teu, in diminuzione del -4,7%. In diminuzione anche le altre merci convenzionali che hanno totalizzato 7,4 milioni di tonnellate (-6,5%), di cui 5,9 milioni di tonnellate di rotabili (-7,3%) e 1,4 milioni di tonnellate di merci convenzionali (-3,2%).

Le rinfuse liquide sono calate del -13,9% a 50,3 milioni di tonnellate, incluse 25,8 milioni di tonnellate di petrolio greggio (-8,0%), 14,2 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi raffinati (-32,8%), 2,1 milioni di tonnellate di gas naturale liquefatto (+17,9%) e 8,3 milioni di tonnellate di altri carichi liquidi (+9,3%).

Nel comparto delle rinfuse solide il totale è stato di 16,7 milioni di tonnellate (-13,9%), di cui 6,8 milioni di tonnellate di minerali e rottami (+15,7%), 4,5 milioni di tonnellate di carbone (-39,6%), 2,5 milioni di tonnellate di rinfuse agricole (-6,1%) e 3,0 milioni di tonnellate di altre rinfuse secche (-14,3%).

Relativamente alla prevista prossima ulteriore riduzione del traffico, l'Autorità Portuale ha reso noto che nel settore dei container la capacità della flotta impiegata sulle rotte tra Asia ed Europa sta subendo un taglio pari al -25% circa e ciò avrà un impatto significativo sull'attività del porto di Rotterdam nel trimestre in corso. Il traffico dei rotabili, invece, è direttamente influenzato dal declino delle attività economiche in atto in Europa e l'ente portuale prevede che prossimamente i volumi movimentati in questo segmento dal porto olandese saranno significativamente più bassi sinché rimarranno in vigore le misure di blocco in vigore in diverse nazioni. Inoltre l'authority prevede che anche i volumi di traffici di minerale di ferro e di carbone destinati all'industria siderurgica tedesca diminuiranno a seguito della caduta della domanda da parte dell'industria automobilistica e del settore delle costruzioni. Infine l'ente portuale ritiene che se la minore domanda di trasporto di prodotti petroliferi ridurrà la necessità degli approvvigionamenti di greggio, tuttavia la volatilità nel mercato petrolifero potrebbe in questo settore generare flussi di traffico più elevati.