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In sole cinque settimane, a causa della pandemia, il traffico dei passeggeri negli aeroporti italiani è sceso da 460mila a 7mila unità
Un settore che per il 2020 a livello mondiale sembrava destinato a un'importante crescita - ha evidenziato l'Istat - ora invece è investito da una crisi globale
5 maggio 2020
Anche in Italia, come in molte altre nazioni, il traffico aereo dei passeggeri ha registrato un improvviso crollo a causa della pandemia di Covid-19 scendendo in sole cinque settimane da poco meno di 460mila passeggeri in arrivo e partenza negli aeroporti italiani di domenica 23 febbraio 2020 ai meno di 7mila di domenica 29 marzo. Lo ha reso noto l'Istituto Nazionale di Statistica ricordando che negli ultimi dieci anni il settore aveva registrato una sensibile crescita con un +33,3% dei passeggeri trasportati in Italia, con un +53,0% dei passeggeri dei voli internazionali e un +7,2% dei passeggeri dei voli nazionali.
L'Istat ha specificato che, in base ai valori che descrivono l'andamento del settore, il traffico aereo nel mese di maggio 2020 avrebbe dovuto raggiungere un livello di circa 17,9 milioni di passeggeri trasportati e nel mese di agosto 2020 avrebbe dovuto toccare il picco di circa 21 milioni. Il trend è tuttavia stato spezzato dal crollo dell'attività causato dalle misure di limitazione alla mobilità per contenere la pandemia: rispetto allo scorso anno, nello scorso mese di marzo sono stati cancellati due voli su tre (-66,3%) e i passeggeri sono diminuiti del -85% (da circa 14 milioni a poco più di due milioni). In particolare, i passeggeri trasportati nel mese di marzo sono passati da 4,9 milioni a meno di 748mila per i voli nazionali; per quelli internazionali, che interessano circa il 64% dei passeggeri, questi sono passati da 9,0 milioni a 1,3 milioni.
L'emergenza Covid-19 - ha evidenziato l'istituto di statistica - ha interrotto brutalmente l'evoluzione positiva del settore, precipitandolo in una drammatica crisi globale in un brevissimo intervallo di tempo e con proporzioni senza precedenti. Se la diffusione del Covid-19 ha fermato quasi completamente i trasporti - ha rilevato l'Istat - il comparto che ha subito il più forte impatto è il trasporto aereo di passeggeri: benché i servizi per la mobilità delle persone e delle merci siano stati inclusi tra i settori economici e produttivi essenziali non sottoposti a sospensione delle attività, i provvedimenti di contenimento dell'epidemia assunti dalle autorità nazionali e internazionali hanno di fatto ridotto le possibilità di volare, limitandole a ragioni di lavoro, di salute o di assoluta necessità, prevedendo restrizioni all'ingresso e all'uscita in diversi Paesi e stabilendo la chiusura di alcuni aeroporti. I dati - ha sottolineato l'Istat - testimoniano la drammatica frenata del traffico passeggeri, un settore che per il 2020 a livello mondiale sembrava destinato a un'importante crescita e che invece è ora investito da una crisi globale.
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