- Nel decreto-legge “Rilancio”, pubblicato martedì sulla “Gazzetta Ufficiale”, che ha lo scopo di sostenere l'economia e il lavoro colpiti dagli effetti della pandemia di Covid-19, «sui porti ci sono interventi utili, considerando anche i fondi nazionali stanziati per andare incontro alle Autorità di Sistema Portuale che non sono nelle condizioni di poter intervenire sulle criticità». Lo ha affermato il segretario generale della Filt Cgil, Stefano Malorgio, nella sua relazione al direttivo della federazione in un passaggio sugli interventi per il settore portuale nel decreto-legge Rilancio.
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- «Rimane comunque - ha precisato il segretario generale della Filt Cgil - la necessità di agire su quelle Autorità (Napoli solo per citarne una) che, pur in presenza di avanzi di bilancio che potrebbero essere messi immediatamente in campo a supporto dei lavoratori portuali, decidono di non intervenire. Ci sono - ha specificato - avanzi di gestione da 1,7 miliardi, di cui 800 milioni non vincolati».
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- «I soldi non spesi - ha rilevato Malorgio - non sono sinonimo di competenza, tutt'altro denunciano la mancanza di investimenti in favore di sviluppo e crescita del sistema. I porti sono troppo importanti per lasciare immutata questa situazione che denuncia un punto di non efficienza del sistema che va risolto, come sta provando a fare il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, esercitando una più forte regia nazionale per lo sviluppo dell'intero sistema».
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