- Se nel primo trimestre di quest'anno il volume degli scambi commerciali mondiali è diminuito del -35 su base annua, le prime stime relative al secondo trimestre, quando la pandemia di coronavirus e le relative misure di blocco hanno interessato gran parte della popolazione mondiale, indicano che nel periodo il commercio mondiale ha segnato una flessione del -18,5% circa. Lo ha reso noto la World Trade Organization (WTO), specificando che se queste diminuzioni sono storicamente accentuate, tuttavia la contrazione degli scambi commerciali sarebbe potuta essere più rilevante.
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- La WTO ha ricordato che lo scorso 20 aprile formulando le previsioni circa l'andamento degli scambi commerciali mondiali nell'anno 2020, dato l'elevato grado di incertezza sulla gravità e sull'impatto della pandemia sull'economia erano stati definiti due scenari: uno relativamente ottimistico in base al quale il volume degli scambi commerciali scenderà del -13% e l'altro, pessimistico, secondo cui la contrazione sarà del -32%. La WTO ha rilevato che, allo stato attuale, se i commerci mondiali dovrebbero crescere del +2,5% al trimestre per la parte restante dell'anno per soddisfare la proiezioni ottimistica, tuttavia, guardando al 2021, gli sviluppi negativi, tra cui una seconda ondata della pandemia, una crescita economica più debole del previsto o un diffuso ricorso a restrizioni commerciali, potrebbero determinare uno sviluppo dei commerci inferiore a quello previsto in precedenza.
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- «Il calo degli scambi a cui stiamo assistendo - ha spiegato il direttore generale della WTO, Roberto Azevêdo - è storicamente rilevante, e in effetti dovrebbe essere il più accentuato mai registrato. Ma - ha precisato - c'è un importante aspetto positivo: avrebbe potuto essere più marcato. Si tratta di una notizia davvero positiva, ma non possiamo essere compiaciuti. Le decisioni politiche sono state fondamentali per attenuare il duro colpo sulla produzione e gli scambi e - ha osservato Azevêdo - continueranno a svolgere un ruolo importante nel determinare il ritmo della ripresa economica. Affinché produzione e commercio si riprendano in maniera rilevante nel 2021 le politiche fiscali, monetarie e commerciali dovranno continuare ad andare nella stessa direzione».
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