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Gli armatori tedeschi denunciano che il problema del cambio degli equipaggi continua a peggiorare
Hartmann: quelli portati a termine con successo sono ancora l'eccezione, non la regola
24 giugno 2020
Il problema dei gravi ostacoli al cambio degli equipaggi delle navi determinati dalle limitazioni imposte a livello globale per contenere la pandemia di Covid-19 non sta attenuandosi, anzi sta peggiorando. In vista della celebrazione di domani della “Giornata mondiale del marittimo” istituita dieci anni dall'International Maritime Organization (IMO) per evidenziare l'essenziale contributo dei lavoratori del mare al commercio marittimo, l'associazione degli armatori tedeschi ha denunciato che la situazione continua a peggiorare rendendo estremamente difficoltoso provvedere al cambio degli equipaggi delle navi, problema che attualmente colpisce direttamente i 200mila marittimi di tutto il mondo attualmente a bordo delle navi che questo mese dovrebbero essere rimpiazzati. L'associazione ha infatti ricordato che sulle 55mila navi mercantili in servizio in tutto il mondo sono imbarcati più di 1,2 milioni di marittimi ed ogni mese 200mila di loro devono essere sostituiti perché il loro servizio a bordo è terminato, rimpiazzo che per circa tre mesi non si è potuto attuare a causa della pandemia.
«Che i cambi di equipaggio non siano ancora autorizzati in misura almeno sufficiente - ha sottolineato il presidente della Verband Deutscher Reeder (VDR), Alfred Hartmann - rappresenta una situazione insostenibile. Siamo preoccupati per i nostri marittimi, per la loro salute e sicurezza a bordo delle navi. Se la situazione non cambia - ha avvertito il presidente dell'associazione armatoriale tedesca - le catene logistiche si spezzeranno perché le navi non possono continuare ad operare. Quindi anche gli approvvigionamenti per tutti noi, ad esempio di prodotti alimentari, materie prime o farmaci, sono a rischio».
Spiegando che per effettuare un cambio di equipaggio in un porto deve essere consentito ai marittimi di salire o scendere dalla nave, deve essere loro permesso di raggiungere un vicino aeroporto per imbarcarsi su un volo diretto verso il loro paese dove deve essere consentito il loro ingresso, e altrettanto deve avvenire per i marittimi che devono sostituire questi colleghi, Hartmann ha specificato che «in alcuni porti, come quelli d'Europa, di Hong Kong o di Singapore, ciò è di nuovo reso possibile, ma - ha precisato - ciò non deve lasciarci trarre in inganno: i cambi di equipaggio portati a termine con successo sono ancora l'eccezione, non la regola».
Il presidente della VDR ha evidenziato che l'industria marittima e i sindacati hanno fatto tutto quanto in loro potere per cercare di risolvere la situazione, fornendo tra l'altro a tutti i paesi del mondo una procedura dettagliata che permette di cambiare l'equipaggio anche nel corso della pandemia, procedura - ha ricordato Hartmann - «che non costa nulla ed è facile da implementare. Il problema - ha aggiunto - non sono gli armatori, ma i governi che non implementano queste procedure. Li esortiamo ad eliminare definitivamente le restrizioni ai viaggi e consentire i cambi di equipaggio. I marittimi - ha sottolineato Hartmann - sono di importanza sistemica».
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