- Il coordinamento unitario dell'autotrasporto Unatras (Unione Nazionale Associazioni dell’Autotrasporto Merci) ha scritto a Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, per denunciare la situazione critica in cui si trova la categoria, colpita dall'impatto della crisi economica causata dalla pandemia di coronavirus, e per chiedere la definizione di alcune misure che - ha sottolineato Unatras nella missiva a firma del presidente Amedeo Genedani - sono «vitali per le imprese che rappresentiamo: artigiani, micro, piccoli e medi imprenditori che rappresentano il 90% del comparto autotrasporto».
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- «Le imprese - spiega Unatras - sono stremate perché operano in condizioni di mercato pessime e devono costantemente subire le conseguenze negative che si sono abbattute sull'economia. Purtroppo la stragrande maggioranza dei trasportatori, anche chi ha lavorato ed andrebbe premiato, continua a ricevere dilazioni di pagamenti che superano i 120 giorni da parte dei propri committenti che utilizzano il pretesto del Covid. La situazione - denuncia l'Unione Nazionale Associazioni dell’Autotrasporto Merci - è divenuta insostenibile per migliaia di imprese che rischiano da qui a breve di fallire. Le statistiche non lasciano dubbi: siamo arrivati al 65% di imprese che non riescono più ad incassare i pagamenti per i servizi svolti, la metà delle quali è a rischio default entro il mese di settembre».
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- A nome di tutte le sigle rappresentate, ovvero Assotir, Sna Casartigiani, CNA-Fita, Confartigianato Trasporti, Fai-Conftrasporto, Fiap e Unitai, Unatras ha quindi esortato ad «approvare definitivamente - specifica Genedani nella lettera - alcune misure emergenziali su cui abbiamo registrato i suoi impegni verbali negli scorsi incontri ma che ancora non vedono la luce: il definitivo inserimento nel decreto-legge Semplificazioni, come da lei proposto, del meccanismo di rafforzamento della norma vigente sui termini di pagamento per i servizi di autotrasporto; l'aumento della dotazione per il ripristino degli importi delle deduzioni forfettarie delle spese non documentate nella misura di 48 euro/giorno; la ripubblicazione dei valori di riferimento dei costi di esercizio, per i quali sappiamo i suoi uffici stanno alacremente lavorando, nonostante le difficoltà di reperimento dei dati; la norma che includa i rimorchi per l'affidamento delle revisioni dei mezzi pesanti alle officine private, così da poter procedere con l'emanazione del decreto attuativo ministeriale; la norma che escluda definitivamente il settore dell'autotrasporto dall'assurda richiesta di contributo da parte dell'Authority dei Trasporti su cui non viene esercitata alcuna funzione regolatoria».
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