- Dal grafico dei risultati economici degli ultimi 12 anni e mezzo registrati dal gruppo crocieristico Norwegian Cruise Line Holdings (NCLH) non è difficile intuire che peggio delle performance conseguite nel secondo trimestre del 2020 non potrà andare. La domanda, piuttosto, è quanto l'attuale disastrosa situazione potrà durare? Una risposta, sinora, NCLH non ce l'ha. Comunicando oggi i risultati del periodo aprile-giugno di quest'anno il gruppo non ha potuto far altro che evidenziare che l'impatto della pandemia di Covid-19 ha avuto un notevole impatto sulla posizione finanziaria e sulle attività della NCLH e confermare che se la sospensione temporanea delle crociere operate dai propri marchi Norwegian Cruise Line, Oceania Cruises e Regent Seven Seas Cruises, sinora programmata fino al prossimo 31 ottobre, dovrà essere prolungata, proseguirà anche l'impatto sulla liquidità e sulla posizione finanziaria del gruppo.
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- Sinora, insomma, si naviga a vista e le prospettive per il futuro sono legate all'attesa ripresa delle attività crocieristiche, ripartenza che, almeno in Italia, potrebbe avvenire prossimamente stando all'informativa sul contenuto dei provvedimenti di attuazione delle misure di contenimento per evitare la diffusione del coronavirus presentata oggi al Senato dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha affermato che, se le regole per il contenimento della pandemia riconosciute da tutta la comunità scientifica saranno condivise e rispettate il percorso di riaperture proseguirà con riferimento alle attività fieristiche e alle navi da crociera. Il ministro ha precisato che l'idea, con il prossimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, «è quella di provare a far ripartire alcune delle attività che finora sono state sospese. Penso, per esempio - ha spiegato - alle attività fieristiche, che sono di grande rilevanza per il nostro Paese, e alle navi da crociera, che pure rappresentano un pezzo importante di mondo economico del nostro Paese, che possono ripartire, ma nel rispetto completo di queste regole e dei protocolli che il nostro comitato tecnico-scientifico ha validato e messo in campo».
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- Certo l'Italia è solo una parte del mercato crocieristico in cui opera il gruppo NCLH, che per contare su una rapida risalita dei propri risultati deve poter contare su un più generale via libera alle crociere. Impossibile resistere molto a lungo a periodi come quello appena trascorso. Nel secondo trimestre di quest'anno, infatti, le 28 navi del gruppo NCLH non hanno ospitato alcun passeggero rispetto agli 683mila del corrispondente periodo del 2019. Quasi azzerati anche i ricavi che si sono attestati a soli 16,9 milioni di dollari, con un calo del -99,0% rispetto a 1,66 miliardi di dollari totalizzati nel secondo trimestre dello scorso anno. E, ovviamente, nel secondo trimestre del 2020 il gruppo crocieristico non ha potuto azzerare i costi che comunque sono scesi del -68,5% rimanendo peraltro elevati essendo ammontati a 301,6 milioni di dollari. Risultato operativo e risultato economico netto sono stati entrambi di segno negativo e pari rispettivamente a -595,4 milioni e -715,2 milioni di dollari rispetto a risultati di segno positivo per 308,7 milioni e 240,2 milioni di dollari nel periodo aprile-giugno dello scorso anno.
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