- Oggi è arrivata una conferma della validità delle prime ipotesi formulate analizzando i risultati economici conseguiti da primarie compagnie di navigazione containerizzate mondiali nel secondo trimestre di quest'anno, periodo nel corso del quale molte economie mondiali, in misura maggiore o minore, sono state colpite dall'impatto della pandemia di Covid-19. La supposizione è che, anziché accusare pesanti ripercussioni negative sui loro bilanci trimestrali come accaduto a gran parte delle aziende di altri settori, le compagnie marittime containerizzate e i loro azionisti abbiano addirittura beneficiato degli effetti della crisi sanitaria mondiale.
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- Un'ulteriore fondata riprova giunge dalle ultime performance trimestrali della Maersk Line, la compagnia leader mondiale del settore per capacità di trasporto della flotta. Il copione è lo stesso seguito dagli altri vettori containerizzati mondiali che già hanno reso noti i risultati registrati nel secondo trimestre del 2020: un calo sia dei volumi di contenitori trasportati dalla flotta che dei ricavi nonostante il rialzo dei noli e una diminuzione ancora più accentuata dei costi di produzione da cui consegue un valore positivo dei risultati economici che risultano generalmente superiori a quelli del secondo trimestre del 2019.
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- A livello di gruppo la danese A.P. Møller-Mærsk ha chiuso il periodo aprile-giugno di quest'anno con ricavi pari a 9,00 miliardi di dollari, con una flessione del -6,5% sul secondo trimestre del 2019. EBITDA ed EBIT hanno segnato incrementi rispettivamente del +25,1% e +80,5% attestandosi a 1,70 miliardi di dollari e 751 milioni di dollari. L'utile netto è ammontato a 443 milioni di dollari (+189,5%).
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- La sola divisione Ocean del gruppo, incentrata sulle attività di Maersk Line, ha registrato ricavi pari a 6,57 miliardi di dollari, con una contrazione del -8,7% generata dalla riduzione del -10,4% del volume d'affari prodotto dal trasporto delle merci, che è stato di 5,58 miliardi, parzialmente compensata dalla crescita del +2,2% dei ricavi generati da altre attività che hanno totalizzato 968 milioni di dollari. Il calo dei ricavi è stato conseguenza di una riduzione del -15,8% dei volumi di carichi containerizzati trasportati dalla flotta che sono risultati pari a 2,9 milioni di container da 40' (feu), effetto parzialmente compensato dalla crescita del +4,5% del nolo medio per container trasportato che è risultato di 1.915 dollari/feu. Complessivamente i costi della produzione sono diminuiti del -15,9% scendendo a 5,16 miliardi di dollari, di cui 1,92 miliardi generati dalla movimentazione dei carichi (-16,9%), 1,53 miliardi dal network di servizi marittimi operati dal gruppo (-12,4%), 766 milioni dai costi per l'acquisto del combustibile (-36,7%), 630 milioni di dollari di spese generali, amministrative e di vendita (-9,6%) e 310 milioni di dollari di costi di merci vendute e di altri oneri (+84,5%). Nel secondo trimestre del 2020 il margine operativo lordo della divisione Ocean è risultato in aumento del +26,0% essendo ammontato a 1,36 miliardi di dollari.
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- Dei 2,9 milioni di container feu trasportati dalla flotta di portacontenitori del gruppo nel secondo trimestre di quest'anno, 1,4 milioni di feu sono stati trasportati sulle rotte est-ovest (-14,9%) con un relativo nolo medio che è risultato pari a 1.879 dollari/feu (+8,2%), 849mila feu sulle rotte nord-sud (-18,6%) con un nolo medio di 2.449 dollari/feu (+5,2%) e 619mila feu su rotte intra-regionali (-13,5%) con un nolo medio di 1.292 dollari/feu (-6,5%). Alla fine del secondo trimestre di quest'anno la capacità della flotta di portacontainer del gruppo danese era pari a 3,88 milioni di container da 20' (teu) rispetto a 4,12 milioni di teu al 30 giugno 2020, di cui 2,19 milioni di teu di capacità delle navi di proprietà del gruppo (2,21 milioni al 30 giugno 2019) e 1,69 milioni di teu di capacità delle navi a noleggio (1,92 milioni).
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- Nel secondo trimestre di quest'anno il segmento delle attività logistiche e dei servizi operati dal gruppo danese ha registrato ricavi pari a 1,57 miliardi di dollari (-0,6%) e un EBITDA di 97 milioni di dollari (+110,9%), mentre le attività terminalistiche e di rimorchio operate dal gruppo hanno totalizzato ricavi pari a 878 milioni di dollari (-9,6%) e un EBITDA di 237 milioni di dollari (+3,0%).
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- Circa le prospettive per i prossimi mesi, il gruppo danese ha specificato che prevede di archiviare l'intero esercizio annuale 2020 con un EBITDA compreso tra 6,0 e 7,0 miliardi di dollari, quindi superiore all'EBITDA di 5,71 miliardi del bilancio annuale 2019. Il gruppo ha precisato che sulle prospettive pesano le incertezze legate all'evolversi della pandemia di Covid-19 e non prendono in considerazione l'ipotesi di una seconda fase di rigoroso lockdown delle attività per contenere i contagi.
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