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Lo scorso anno il mercato delle assicurazioni marittime ha registrato una modesta ripresa seguita nel 2020 dall'incognita Covid
Nel 2019 il valore dei premi assicurativi nel settore marittimo è ammontato a 28,7 miliardi di dollari (-0,9%)
15 settembre 2020
Nel 2019 il mercato delle assicurazioni marittime ha mostrato una modesta ripresa, ma l'impatto sul settore degli effetti della pandemia di Covid-19 rende incerto il futuro. Oggi, presentando l'evoluzione del mercato avvenuta lo scorso anno, il presidente del Comitato Facts & Figures dell'International Union of Marine Insurance (IUMI), Philip Graham, ricordando che i dati illustrati sono appunto relativi allo scorso anno e quindi pre-Covid, ha spiegato che, anche se in passato l'associazione delle compagnie di assicurazioni marittime è stata in grado di analizzare il trend del mercato formulando anche una previsione dei risultati futuri, «tuttavia - ha sottolineato - il Covid è un evento globale così significativo che avrà inevitabilmente un impatto su tutte le statistiche, incluse quelle della IUMI. Ovviamente - ha specificato Graham - c'è un divario temporale tra i dati per il 2019 presentati dalla IUMI e l'effetto che il Covid sta avendo sui mercati dell'assicurazione marittima. I dati del 2019 sulla sinistralità - ha rilevato - suggeriscono l'inizio di una modesta ripresa nei segmenti Corpi e Merci e il perdurare di un fragile equilibrio nel segmento Energia, ma è appena l'inizio e rimane da vedere sino a che punto in futuro il Covid-19 avrà un impatto su questi trend».
Graham ha accennato a qual è stato sinora questo impatto sullo shipping: «una conseguenza del Covid - ha rilevato - è che le persone viaggiano meno e acquistano meno. Ciò si è tradotto in un minore utilizzo di alcune tipologie di navi come le portacontainer, le navi da crociere e gli yacht. Un risultato diretto - ha spiegato - è il livello anormalmente basso di sinistri notificati negli ultimi mesi». Graham ha evidenziato anche un effetto positivo determinato dalla crisi: «in pochi mesi - ha osservato - la pandemia di coronavirus ha spostato molti settori verso il digitale, in particolare il settore assicurativo, con il salto di almeno una generazione. Per molti versi ciò è estremamente positivo e dobbiamo mantenere questo slancio».
Graham ha tuttavia sottolineato la necessità che gli assicuratori marittimi siano consapevoli dell'impatto finanziario che la pandemia sta avendo su molti dei loro clienti e del potenziale impatto che potrebbe avere sulla gestione del rischio.
Il rapporto annuale per il 2019 della IUMI indica che nell'anno il valore dei premi assicurativi nel settore marittimo è ammontato a 28,7 miliardi di dollari, con una riduzione del -0,9% sull'anno precedente, di cui il 46,3% del totale relativo al mercato europeo, il 31,8% all'Asia/Pacifico, il 10,3% all'America Latina, il 5,3% al Nord America e il 6,3% ad altri mercati. Nel 2019 la quota complessiva dell'Europa è lievemente calata dal 46,4% del 2018 al 46,3% dell'anno seguente, mentre la quota dell'Asia è leggermente aumentata dal 30,7% al 31,8%.
Relativamente ai principali settori delle assicurazioni marittime, nel 2019 il segmento Merci (15,6 miliardi di dollari, -1,5%) ha continuato a ricoprire la maggiore quota con il 57,5% del totale, mentre la quota del segmento Corpi (6,9 miliardi, +0,2%) è risultata pari al 24,1%, quella del segmento Energia offshore all'11,7% e la quota del segmento Responsabilità marittime (con esclusione dell'IGP&I) al 6,8%.
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