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I terminalisti portuali spagnoli chiedono al governo misure a sostegno della categoria
Tra queste, incentivi per l'uso di mezzi green, la partecipazione ai processi decisionali e una maggiore presenza negli organi di governo degli enti portuali
1 ottobre 2020
ANESCO, l'associazione dei terminalisti portuali spagnoli, ha sottoposto al Ministero dei Trasporti di Madrid nove proposte per migliorare la legge sui porti. Viene esortata innanzitutto una maggiore flessibilità nella determinazione dei termini delle concessioni, una maggiore chiarezza delle procedure di attribuzione delle concessioni, una maggiore proporzionalità ed equivalenza tra le tasse trasferite agli operatori portuali e i relativi costi, destinando le eccedenze rispetto agli obiettivi di efficienza economica delle Autorità Portuali alla riduzione di tali importi, e una maggiore competitività delle tasse portuali per poter competere ad armi pari con i terminalisti portuali di altre nazioni.
Inoltre ANESCO chiede sgravi legati all'utilizzo di mezzi portuali che impiegano fonti di energia rinnovabili nonché ad un miglior uso delle aree terminalistiche, l'eliminazione - nel rispetto del Regolamento europeo dei servizi portuali - del tetto massimo delle tariffe dei fornitori di servizi e l'istituzione di processi partecipativi che coinvolgano gli operatori portuali nei processi decisionali relativi agli investimenti portuali pubblici che saranno realizzati dalle Autorità Portuali.
Infine l'associazione dei terminalisti sollecita l'eliminazione della tassa sui beni immobili a carico dei concessionari portuali, per evitare - ha spiegato ANESCO - casi di duplicazione di imposte equivalenti a carico degli operatori portuali, e una maggiore presenza degli operatori portuali privati negli organi di governo delle Autorità Portuali.
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