L'Unione Sindacale di Base, nel quadro della discussione in atto presso il Comitato di gestione dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale sul piano di risanamento della compagnia portuale genovese Culmv, ha denunciato come totalmente sbagliata l'impostazione del Piano dell'Organico del Porto presentata dall'AdSP che, secondo la sezione Porto di Genova del sindacato, dovrebbe essere invece redatta secondo quanto previsto dalla legge portuale n. 84 del 1994. L'USB ha evidenziato che, innanzitutto l'attuale Piano del 2018 dell'organico del porto dei lavoratori delle imprese di cui agli articoli 16, 17 e 18 della legge 84/94 «non rileva la principale innovazione contenuta nella previsione normativa: un unico Piano per un unico organico». Il sindacato ha specificato che si tratta quindi di «un Piano dimezzato», in quanto, «mentre per la Culmv vengono fornite alcune informazioni di dettaglio, invece delle imprese terminaliste vengono riportati solo numeri sommari e indistinti».-
- «Non c'è - ha precisato l'USB - un'analisi dei modelli operativi di integrazione tra organici dei terminalisti e della Culmv nell'ambito dei diversi cicli produttivi. Manca perciò un'analisi della flessibilità e della sua regolazione sotto il profilo occupazionale. Manca una rappresentazione dell'attuale stato dell'organico portuale e di come si è determinato negli anni recenti. Quanti sono stati gli avviamenti e le cessazioni nei terminal nell'ultimo periodo? Soprattutto quanti e che tipo di contratti sono stati accesi? Applicando quale Ccnl? Come sono entrati, e stanno entrando, i giovani a lavorare in porto? In che misura tali flussi hanno inciso sull'occupazione e sulle prestazioni dei lavoratori della Culmv?».
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- Tra le numerose carenze del Piano denunciate dall'Unione Sindacale di Base, c'è anche la mancanza di «dati di previsione dei traffici, né per il sistema portuale nel complesso, né per i due porti di Genova e Savona, nemmeno per singole merceologie o i singoli terminal. Con l'unica eccezione - ha rilevato il sindacato - delle rinfuse solide, a Genova il settore in dismissione. Nonostante gli estensori del Piano dichiarino di avere tratto i dati dai piani di impresa delle imprese portuali - ha sottolineato l'USB - nel testo non figurano né analisi né soprattutto previsioni di sorta dei traffici futuri né dell'impatto occupazionale dei “rilevanti investimenti” e degli stessi traffici annunciati, che i terminalisti hanno dovuto inserire nei loro piani di impresa per ottenere concessioni e proroghe. Tantomeno ci sono dati previsionali di sorta, nemmeno sui pensionandi. Nessuna previsione nemmeno del normale turn over».
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- Per l'USB si tratta pertanto di «un Piano indecente, impresentabile». Il sindacato non ha alcun dubbio sulla possibilità di fare di meglio: «basti guardare - ha osservato l'USB - al lavoro che è stato prodotto dall'Autorità di Sistema Portuale di Trieste con un Piano degno di questo nome e degno di un sistema portuale che legittimamente si candida a diventare un importante porto internazionale, capace di coniugare gli interessi del mercato con quello delle imprese, dei lavoratori e della città».
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