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Il WSC manifesta preoccupazione per le norme allo studio negli USA per alleviare la congestione della supply chain
Butler: il disegno di legge, profondamente sbagliato. assegnerebbe ai funzionari del governo il diritto di sindacare i contratti di servizio negoziati commercialmente e di stabilire come le compagnie di navigazione devono operare i loro network di flotte
4 febbraio 2022
Il World Shipping Council (WSC), l'associazione che rappresenta le principali compagnie di navigazione containerizzate mondiali, ha espresso estrema preoccupazione per l'attuale formulazione del disegno di legge “Ocean Shipping Reform Act of 2021”, testo che è stato approvato lo scorso 8 dicembre dalla Camera dei rappresentanti con 364 voti a favore e 60 contrari ed attualmente è al vaglio del Senato statunitense. Il disegno di legge ha lo scopo di aggiornare e modificare lo Shipping Act, l'attuale principale legge americana sugli scambi con l'estero via mare che è stata introdotta nel 1984.
«Il disegno di legge profondamente sbagliato approvato dalla Camera alla fine dello scorso anno - ha affermato il presidente e amministratore delegato del WSC, John Butler - assegnerebbe ai funzionari del governo il diritto di sindacare i contratti di servizio negoziati commercialmente e di stabilire come le compagnie di navigazione devono operare i loro network di flotte, un approccio - ha denunciato Butler - che peggiorerebbe l'attuale congestione e ostacolarebbe l'innovazione».
Riferendosi ai problemi di congestione che caratterizzano la supply chain marittima, che si riflettono sull'attività dei porti americani e sulla distribuzione delle merci sul territorio nazionale, Butler ha evidenziato che «le compagnie di navigazione continuano a collaborare con tutti i membri della supply chain, con la Federal Maritime Commission, con l'amministrazione e con i loro clienti per identificare e introdurre soluzioni operative per mitigare la congestione della supply chain attualmente in corso. I vettori marittimi - ha sottolineato il presidente e CEO del WSC - hanno schierato tutte le navi e tutti i container disponibili per movimentare i continui livelli record di merci determinati dalla domanda di importazioni degli Stati Uniti trainata dalla pandemia, ma - ha specificato Butler - quando le navi non possono entrare in porto per caricare e caricare le merci a causa di disfunzioni logistiche a terra, è evidente che imporre ulteriori regole ai vettori oceanici non risolverà le sfide più ampie nella supply chain statunitense».
Tra le misure previste dall'Ocean Shipping Reform Act of 2021 al fine di tentare di risolvere i problemi di congestione della supply chain c'è il divieto da parte delle compagnie di navigazione di rifiutare immotivatamente l'accettazione di carichi e di adottare pratiche che riducano irragionevolmente l'accessibilità da parte del caricatore alle attrezzature necessarie per lo scarico e il carico delle merci. Inoltre il testo introduce modifiche alle disposizioni che, al capitolo 411 dell'U.S. Code, disciplinano la figura del common carrier, in particolare stabilendo il divieto di accettare immotivatamente prenotazioni per merci all'esportazione se tali carichi possono essere caricati in modo sicuro e tempestivo, come accertato dal comandante della Guardia Costiera, e trasportato su una nave diretta alla destinazione diretta di questi carichi. Il testo prevede inoltre che entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge la Federal Maritime Commission avvii una procedura normativa per definire il termine di “rifiuto immotivato”. Il testo mira anche a fare chiarezza sull'applicazione dei costi di demurrage e detention inasprendo principalmente le disposizioni in materia di trasparenza.
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