- Le tensioni politiche in Libia stanno avendo un impatto devastante sulla produzione di petrolio e di gas nazionale, con la National Oil Corporation (NOC) che questo fine settimana ha dichiarato lo stato di forza maggiore per la forzata cessazione della produzione ai campi petroliferi di Al-Sharara e di Al-Feel e il fermo della produzione all'impianto di gassificazione del porto di Zueitina nonché dell'attività nello stesso porto petrolifero di Zueitina. Annunciando la cessazione di queste attività, la società petrolifera libica ha specificato di non essere più in grado di rispettare i propri obblighi contrattuali relativi alle consegne di petrolio e ha avvertito che ciò avrà effetti negativi sul settore petrolifero ed energetico e sull'economia libica in generale.
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- La National Oil Corporation ha reso noto che sabato sera un gruppo di individui è entrato nel campo di Al-Feel, giacimento che è partecipato al 33,3% dall'italiana Eni, impedendo ai lavoratori di continuare la produzione, che domenica è cessata completamente rendendo impossibile alla NOC di rispettare i propri obblighi contrattuali. Domenica, inoltre, la società petrolifera ha annunciato la chiusura della produzione di greggio e di gas in diversi giacimenti, specificato che «la National Oil Corporation - ha spiegato il presidente della NOC, Mustafa Sanalla - è obbligata a dichiarare, sino a nuovo avviso, uno stato di forza maggiore nel porto petrolifero di Zueitina, compresi tutti i giacimenti e le stazioni di produzione associate a questo porto e alle strutture marittime». Sanalla ha evidenziato la necessità di evitare che i conflitti politici in atto nel Paese abbiano un impatto sul settore petrolifero, in modo da assicurare il flusso di petrolio verso i mercati mondiali approfittando dell'attuale boom dei prezzi, «ciò - ha precisato - con l'obiettivo di promuovere il Paese e di riparare ciò che è stato distrutto dalle guerre».
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- Appello che al momento è caduto nel vuoto dato che appena poche ore dopo la NOC è stata costretta a chiudere gradualmente anche la produzione al giacimento petrolifero di Al-Sharara, dichiarando anche in questo caso lo stato di forza maggiore, in quanto - ha reso noto l'azienda libica - un gruppo di individui ha esercitato pressioni sui lavoratori affinché venisse fermata la produzione.
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