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Spediporto preme per la creazione della Green Logistic Valley, la ZLS a ridosso del porto di Genova
Pitto: non è pensabile che la governance di un sistema centrale come il Port Community System non sia nelle mani della comunità portuale
16 maggio 2022
Gli spedizionieri genovesi, riunitisi in assemblea, hanno fatto oggi a Genova il punto sul vasto mercato di loro competenza, un settore che - ha specificato il presidente dell'associazione di categoria Spediporto, Alessandro Pitto - come altri segmenti dell'economia ha dovuto confrontarsi con l'impatto della pandemia globale di Covid-19 che in alcune aree mostra ancora fasi di recrudescenza e sta ora affrontando gli effetti della guerra in Ucraina. Un comparto, quello della logistica e delle spedizioni - ha rilevato Pitto rivolgendosi alla platea di soci e rappresentanti del mondo economico e istituzionale radunati al Palazzo della Borsa - che in questa lunga fase di emergenza ha tuttavia dimostrato al mondo l'essenzialità del proprio ruolo nel mantenere funzionanti le catene di approvvigionamento e di distribuzione, compito cruciale - ha evidenziato il presidente di Spediporto - che finalmente è stato riconosciuto come tale dalle istituzioni e dall'intera società, diventati consapevoli degli sforzi che quotidianamente le aziende del settore compiono anche in situazioni difficili per assicurare il trasporto e la consegna di merci e materie prime indispensabili per i cittadini e per le imprese.
Una fase di crisi che - ha specificato Pitto - ha tra l'altro modificato profondamente importanti segmenti del mercato logistico, a partire da quello del trasporto marittimo che - ha spiegato riferendosi in particolare allo shipping containerizzato - da una modalità conveniente e affidabile si è tramutato in un modo di trasporto «costoso e inaffidabile», che - ha puntualizzato - propone tariffe che vanno «oltre ogni ragionevolezza».
In tema di infrastrutture, la disamina del presidente di Spediporto, è passata da opere di portata globale come la Belt and Road Initiative, che - ha rilevato - potrebbe essere oggetto di revisione, a progetti di carattere regionale e locale come quello per la realizzazione della Gronda di Genova, la nuova tratta autostradale per il raddoppio della viabilità veloce di attraversamento del capoluogo ligure. Pitto si è quindi soffermato sulla Zona Logistica Semplificata e soprattutto su un progetto caro a Spediporto, quello della Green Logistic Valley da insediarsi nel territorio genovese della Valpolcevera, subito a ridosso del porto. Particolarmente importante infatti, secondo l'associazione degli spedizionieri, è la collocazione di quest'area logistica, assai più vantaggiosa - ha spiegato Pitto - rispetto all'insediamento di queste attività a distanza dallo scalo portuale. ZLS poste a metà strada tra porto e mercati che - ha osservato il presidente di Spediporto - rischiano di creare disfunzioni anziché benefici. Un esempio virtuoso - ha chiarito Pitto - è quello del porto di Barcellona e della sua piattaforma logistica intermodale ZAL istituita con lo scopo, raggiunto, di sviluppare i traffici marittimi attraverso servizi e infrastrutture logistiche ad elevato valore aggiunto e che, nata per occupare 100mila metri quadri, oggi si estende su oltre 900mila metri quadri, dando lavoro a più di 9mila persone, ed ha attratto decine di aziende di primaria importanza a livello mondiale.
Un aspetto cruciale per lo sviluppo della portualità e della logistica genovese evidenziato da Pitto è anche quello della digitalizzazione e dell'information technology. Il presidente degli spedizionieri ha rimarcato la necessità di portare il Port Community System, la piattaforma di integrazione dei sistemi IT delle varie componenti della supply chain che opera con il porto di Genova, ad un livello superiore, con la completa digitalizzazione del processo portuale. Non è pensabile - ha tenuto a precisare Pitto riferendosi a chi sarà incaricato di raggiungere questo obiettivo - che la governance di un sistema centrale come il PCS non sia nelle mani della comunità portuale.
Ultimo tema affrontato brevemente da Spediporto è stato quello della riforma delle Autorità Portuali, riforma che invero è già stata attuata con il decreto legislativo n. 169 del 4 agosto 2016 con la trasformazione di questi enti in Autorità di Sistema Portuale. Un rinnovamento della legislazione in materia portuale che all'epoca aveva ricevuto il plauso di molte delle parti interessate e che oggi, ma già ieri e l'altro ieri, viene ritenuto insufficiente. È tornata quindi d'attualità la questione di quale forma amministrativa o giuridica dare al soggetto che governa un porto o un sistema portuale. Un interrogativo che, a conclusione dell'assemblea, Spediporto e il suo presidente, giunto a fine mandato, hanno posto ai candidati sindaco alle elezioni amministrative di Genova in programma il prossimo 12 giugno che stamani sono intervenuti alla convention degli spedizionieri.
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