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Euroseas prevede che il mercato del noleggio di portacontainer continuerà ad essere sostenuto nel breve e medio termine
Sul dopo pesano le incognite dell'impatto della guerra in Ucraina, dell'inflazione, delle norme sulle emissioni delle navi e delle consegne di nuove portacontenitori
24 maggio 2022
Euroseas, società con sede alle Isole Marshall che possiede una flotta di portacontainer feeder che sono poste a noleggio presso primarie compagnie di navigazione, ha archiviato il primo trimestre del 2022 con performance finanziarie record. I ricavi base time charter sono ammontati a 47,1 milioni di dollari, con un incremento del +215,9% sui primi tre mesi dello scorso anno. L'utile operativo è stato pari a 28,6 milioni di dollari (+615,4%) e l'utile netto a 29,9 milioni di dollari (+689,9%).
Attualmente la flotta della Euroseas è costituita da 18 portacontenitori per una capacità di carico totale pari a 59mila teu. La società ha in corso ordini per la costruzione di altre nove portacontenitori feeder della capacità complessiva di oltre 22mila teu che verranno prese in consegna fra il primo trimestre del 2024 e l'ultimo trimestre dell'anno successivo.
«Nonostante un loro recente piccolo ritocco - ha spiegato il presidente e amministratore delegato di Euroseas, Aristides Pittas, commentando i risultati conseguiti nel primo trimestre del 2022 - le rate di noleggio delle portacontainer feeder sono rimaste a livelli prossimi ai massimi storici, con conseguente aumento della redditività per Euroseas. Parallelamente, le aspettative di un continuo rafforzamento del mercato dei noleggi ci ha consentito di noleggiare le prime due delle nove navi del programma di nuove costruzioni a tariffe che ci consentiranno di recuperare totalmente i loro costi di costruzione nei tre anni di durata di noleggi». Si tratta di due full container da 2.800 teu che Euroseas prenderà in consegna nel primo e secondo trimestre del 2023 e che sono già state poste a noleggio rispettivamente sino al marzo e al giugno del 2026 con una rata di nolo di 48.000 dollari/giorno.
Guardando avanti, Pittas ha rilevato che, «se permangono le inefficienze del sistema di trasporto provocate dalla pandemia di Covid, che riducono concretamente l'offerta di navi, incertezze sono state introdotte dal conflitto Ucraina-Russia in corso e dall'aumento dei livelli di inflazione che potrebbero influenzare la crescita economica e, quindi, la domanda di trasporto marittimo. Ci aspettiamo - ha specificato Pittas - che il mercato continui ad essere solido nel breve e medio termine e stiamo monitorando le tendenze menzionate che, assieme alla nuova regolamentazione sulle emissioni di gas serra e al previsto aumento delle consegne di nuove navi, daranno forma ai nostri mercati».
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