- Il sito internet dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, l'ente che governa i porti di Genova e Savona-Vado Ligure, è stato oggetto di un attacco informatico, azione che l'AdSP ha ricordato essere stata preannunciata dal collettivo filorusso Killnet. Un cyber attack, quello nei confronti della piattaforma web dell'ente portuale ligure. non certo di tipo avanzato, ma da molti anni efficace per esaurire le risorse di un sistema informatico e quindi renderlo pressoché inservibile. L'authority portuale, infatti, ha spiegato che dalla mattina di ieri i sistemi di difesa di AdSP e di Liguria Digitale hanno rilevato picchi anomali di traffico. Tecnicamente - ha confermato l'ente - si tratta di attacchi di tipo DDoS, che generano un numero spropositato di accessi contemporanei ai siti web con lo scopo di provocare una congestione e conseguente interruzione di servizio.
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- L'ente portuale ha reso noto che al momento i servizi sono attivi e non si segnalano compromissioni di dati e una squadra dei tecnici è costantemente impegnata, in stretta collaborazione con la Polizia Postale, per integrare le attività di monitoraggio automatico con interventi ad hoc, al fine di contrastare gli attacchi ed evitare disservizi.
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- Commentando questo nuovo attacco informatico, il presidente di Federlogistica-Conftrasporto, Luigi Merlo, ha ribadito la necessità di un maggiore impegno da parte delle istituzioni per contrastare questa minaccia. Evidenziando che è in atto un'escalation degli attacchi degli hacker, anche contro le attività marittime e in particolare i porti, Merlo ha denunciato che «di fronte a questo pericolo reale e a un numero sempre più rilevante di Autorità di Sistema Portuale, fra cui quelle di Genova e Savona e quella di Venezia, nonché di alcuni terminal, bersaglio di offensive di hacker, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili continua a comportarsi come se nulla stesse accadendo e si dedica, in maniera monotematica, al tema legittimo e certo importante della sostenibilità». «Mentre i principali porti europei - ha sottolineato il presidente di Federlogistica-Conftrasporto - sono stati inseriti dai rispettivi governi nella direttiva NIS (Network and Information Security) il nostro dicastero competente non si muove e le Autorità di Sistema Portuale, che avrebbero immediatamente bisogno di disporre di un cyber manager, sono costrette a navigare a vista». «Reagiamo a un'offensiva proiettata verso il futuro - ha concluso Merlo - con mezzi e tecnologia avanzati con tempi, volontà e metodologie ottocentesche, dimenticando una volta di più che la sfida della competitività, nei porti come nell'intero Paese, si gioca e si vince non solo sulle infrastrutture materiali, ma anche e, forse, specialmente sulla digitalizzazione».
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