- Intercargo, l'associazione che rappresenta gli armatori impegnati nel segmento del trasporto marittimo di rinfuse solide, avverte che «sarebbe un errore attribuire la responsabilità del raggiungimento degli obiettivi dell'International Maritime Organization per l'azzeramento delle emissioni dello shipping interamente sulle spalle dell'industria dello shipping».
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- In occasione della 78esima riunione del Marine Environmento Protection Committee (MEPC) dell'IMO, che si conclude oggi ed è incentrata proprio sulle misure per azzerare le emissioni del trasporto marittimo, il vice presidente di Intercargo, Spyros Tarasis, ha evidenziato che «le sfide globali richiedono soluzioni globali, ma - ha precisato - è necessario ricordare che lo sviluppo commerciale di queste soluzioni è sotto il diretto controllo di altri stakeholder e non degli armatori». Navi, sistemi, attrezzature e combustibili alternativi sostenibili - è il sottinteso - non vengono né progettati né realizzati dall'industria armatoriale. «Tale obiettivo - ha rilevato Tarasis - richiede un'urgente e repentina accelerazione nello sviluppo commerciale delle tecnologie, dei combustibili, dei sistemi di propulsione e delle relative necessarie infrastrutture».
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- «Anche se Intercargo sostiene pienamente la forte ambizione di rendere lo shipping a zero emissioni entro il 2050 - ha proseguito Tarasis - esorta i governi ad adottare le misure necessarie per accelerare la ricerca e lo sviluppo di tecnologie a zero emissioni e per accelerarne la diffusione. L'obiettivo delle emissioni zero - ha sottolineato il vice presidente di Intercargo - sarà realistico solamente se i governi intraprenderanno presso l'IMO le azioni necessarie per raggiungerlo».
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- Tarasis ha specificato che, proprio per non compromettere il raggiungimento di questo obiettivo entro il 2050, Intercargo sollecita l'immediata approvazione della proposta dell'industria dello shipping di istituire un Consiglio Internazionale di Ricerca e Sviluppo e di un Fondo per la Ricerca Marittima dell'IMO», Inoltre Tarasis ha evidenziato la necessità, nel medio termine, di introdurre un'imposta globale sulle emissioni di carbonio delle navi nella forma di una misura basata sul mercato, al fine di accelerare l'adozione e diffusione di tecnologie e combustibili a zero emissioni di carbonio.
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- Tarasis ha concluso chiarendo che Intercargo ritiene, che senza queste azioni sollecitate dall'associazione, sarebbe prematuro rivedere gli obiettivi intermedi per il 2030 nonché per qualsiasi anno successivo.
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