La Suez Canal Economic Zone (SCZone), l'ente egiziano che è incaricato dello sviluppo delle aree industriali e portuali della nazione, ha sottoscritto un accordo con la società terminalista Suez Canal Container Terminal (SCCT) per l'ampliamento delle attività dell'azienda nell'area orientale del porto di Port Said attraverso la realizzazione di una nuova banchina di 955 metri lineari e di aree per complessivi 510mila metri quadri che si aggiungeranno agli attuali 2.400 metri lineari di banchine e alle aree per 1,2 milioni di metri quadri già operati da SCCT.
Attualmente il container terminal, che è diventato operativo nel 2004, ha una capacità di traffico annua pari a quattro milioni di teu e il progetto di ampliamento dell'infrastruttura, che comporterà un investimento di 500 milioni di dollari, consentirà di incrementare la capacità di ulteriori due milioni di teu.
Il capitale sociale di Suez Canal Container Terminal è detenuto al 55% dal gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk, che attraverso la filiale APM Terminals gestisce il terminal egiziano, al 20% dalla COSCO Shipping Ports del gruppo armatoriale cinese COSCO Shipping Holdings, mentre la quota restante è posseduta da istituzioni e imprese egiziane, tra cui la Suez Canal Authority (10,3%) e la National Bank of Egypt (5%).