Aumento dei costi e contemporanea riduzione dei volumi dei traffici stanno ponendo sotto pressione i terminalisti portuali italiani. Questo è lo scenario che i rappresentanti dell'Associazione Italiana Terminalisti Portuali (Assiterminal) hanno illustrato in questi giorni ad esponenti del governo e del Parlamento. Riferendo sugli incontri avuti assieme a Tomaso Cognolato, presidente della Commissione Normativa&Finance dell'associazione, con il presidente della IX Commissione della Camera, Salvatore Deidda, con il vice presidente della VIII Commissione del Senato, Lorenzo Basso, e con il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, il presidente di Assiterminal, Luca Becce, ha spiegato che l'associazione ha rappresentato come «l'emergenza del combinato disposto dell'aumento dei costi energetici con l'indicizzazione dei canoni concessori demaniali e una progressiva contrazione dei traffici (import export, ma anche la non piena ripresa delle crociere) che si intravvede anche per i primi mesi del 2023, possa provocare un effetto negativo sulle aziende terminaliste, peggiore di quello pandemico, aumentando i costi di più del 25% rispetto all'anno corrente». Alla luce di tale scenario - ha specificato Becce - «si sono condivise diverse proposte normative che auspichiamo possano finalizzarsi attraverso la conversione delle prossime norme».
«Si è convenuto - ha precisato il presidente di Assiterminal - sulla necessità di rendere costante il confronto per pianificare non solo interventi di semplificazione ma anche volti a creare presupposti concreti per incentivare ad esempio, la transizione energetica (attraverso un modello di comunità energetica aperta anche ai concessionari portuali), l'intermodalità (creando target e obiettivi misurabili su cui applicare meccanismi incentivanti per il trasporto via ferrovia da e per i terminal), il lavoro (individuando gli strumenti più adeguati per favorire il bilanciamento tra esigenze di nuove figure professionali e la riqualificazione di quelle esistenti)».
«Abbiamo molto apprezzato - ha proseguito Becce - la richiesta che ci è pervenuta da ciascun interlocutore di contribuire alla formulazione di un insieme di proposte normative per efficientare la portualità, a conferma di come la capacità rappresentativa di Assiterminal si distingua per stile, contenuti, sintesi negli interessi generali della categoria dei terminal operators, imprese portuali e stazioni marittime che compongono l'industry della portualità italiana. I focus su cui ci siamo soffermati sono orientati a individuare misure adeguate per l'incentivazione dell'intermodalità ferroviaria e per la sostenibilità energetica dell'operatività di terminal e imprese».
«Oltre a questo - ha concluso il presidente dell'associazione dei terminalisti portuali - ci siamo impegnati a fornire a breve alcune proposte funzionali all'individuazione di alcuni profili di lavori portuali tra le categorie usuranti, misure per l'incentivazione dell'utilizzo di sistemi di gestione sicurezza e formazione dei lavoratori: tutto in linea con i progetti concreti che abbiamo lanciato tra i nostri associati quali PortSafetyValue, PortDigitale&Innovation e PortPeopleAcademy».