L'inclusione del trasporto marittimo nell'EU ETS, il sistema di scambio di quote di emissione dell'Unione Europea, funzionerà solo se verranno rigorosamente applicate le misure per evitare la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio e di attività e se verrà assicurata l'assegnazione dei fondi destinati alla decarbonizzazione dello shipping. Lo ha evidenziato l'associazione dei porti europei esprimendo favore per l'accordo preliminare sull'inclusione del trasporto marittimo nell'EU ETS raggiunto nei giorni scorsi con i negoziati di trilogo tra i rappresentanti del Consiglio, del Parlamento e della Commissione UE, specificando però quali sono - ad avviso dell'European Sea Ports Organisation (ESPO) - le condizioni perché tale inclusione abbia successo, condizioni di cui l'associazione esorta a tenere conto nel corso delle trattative finali di questa settimana per portare a termine l'accordo.
«L'accordo raggiunto sul pilastro marittimo dell'ETS - ha spiegato oggi Isabelle Ryckbost, segretario generale dell'ESPO - affronta le preoccupazioni che abbiamo in termini di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio e di attività e dovrebbe assicurare parte dei fondi per i massicci investimenti da effettuare per rendere più ecologici i trasporti marittimi. Tuttavia molto dipenderà da l'applicazione delle disposizioni previste in questo accordo. Sarà di fondamentale importanza - ha precisato Ryckbost - monitorare sin dal primo giorno l'applicazione al fine di identificare in una fase molto preliminare possibili indesiderate conseguenze. Accelerare l'ecologizzazione del settore marittimo dovrebbe rimanere l'obiettivo primario di questa misura Il suo dirottamento verso porti al di fuori dell'UE o il trasferimento modale verso la strada devono essere visti come fallimenti del sistema».