Sabato nel porto di Wilhelmshaven il governo tedesco ha celebrato in pompa magna, tanto che - nonostante la gelida giornata non fosse propizia - era rappresentato dal cancelliere Scholz, dal vice cancelliere Habeck e dal ministro federale delle Finanze Lindner, l'avvio della nuova strategia di diversificazione dell'approvvigionamento delle fonti energetiche con l'inaugurazione del nuovo terminal per gas naturale liquefatto che è stato realizzato in soli 200 giorni dalla progettazione alla messa in servizio e che ha comportato il posizionamento di 26 chilometri di pipeline nonché il noleggio della durata di dieci anni della Floating Storage and Regasification Unit (FSRU)
Höegh Esperanza, nave della capacità di trasporto di 170.000 metri cubi e della capacità di rigassificazione pari a 750 milioni di piedi cubi standard al giorno che fa parte della flotta della Höegh LNG, compagnia norvegese che la scorsa primavera ha sottoscritto con il governo tedesco il contratto per il noleggio di due unità FSRU.
Sabato il cancelliere ha ricordato i motivi che hanno indotto, ma si potrebbe dire costretto, l'esecutivo federale a dare inizio rapidamente a questa strategia: «la guerra della Russia contro l'Ucraina - ha affermato Olaf Scholz - ha terribili conseguenze per i cittadini ucraini e comporta drammatiche distruzioni. Allo stesso tempo gli effetti di questa guerra si fanno sentire nel mondo intero. Anche noi in Europa, noi in Germania, lo stiamo constatando dagli elevati prezzi dell'energia, dall'inflazione e naturalmente anche dal fatto che dobbiamo pensare alla questione della sicurezza energetica. A tal proposito abbiamo deciso molto rapidamente che volevamo fare tutto il possibile per assicurare l'approvvigionamento energetico della Germania con il gas, indipendentemente dalle forniture di gas dalla Russia, e quindi già all'inizio dell'anno abbiamo deciso che volevamo costruire non appena possibile sulle coste tedesche terminal che siano in grado di garantire questo approvvigionamento indipendentemente dai gasdotti dalla Russia. Quando abbiamo detto che un terminal come questo avrebbe dovuto essere costruito quest'anno qui a Wilhelmshaven, molte persone hanno affermato che non sarebbe stato assolutamente possibile e che non avrebbe mai funzionato. È stato vero il contrario: infatti, siamo riusciti a installare qui un terminal di questo tipo in così poco tempo, ed oggi vediamo qui questa nave che svolgerà questo compito, ovvero la rigassificazione del gas che viene trasportato qui ed è destinato alla rete tedesca. Questo è un contributo molto, molto importante per la nostra sicurezza».
Scholz ha specificato che il terminal di Wilhemshaven costituisce solo il primo passo di una strategia per la sicurezza energetica che proseguirà con l'insediamento di nuovi terminal GNL a Lubmin, a Brunsbüttel e a Stade. Entro la fine del 2024 - ha precisato il cancelliere - la capacità di importazione di gas dovrebbe essere di oltre 30 miliardi di metri cubi, che è più della metà della quantità di gas che lo scorso anno è passata attraverso i gasdotti dalla Russia alla Germania. «Il presidente russo Putin - ha affermato Scholz - pensava di poterci ricattare interrompendo le forniture di gas. Ma aveva torto. Non ci faremo ricattare».
Scholz ha evidenziato che un carico della Höegh Esperanza può fornire gas circa 50.000 famiglie per un anno e - ha aggiunto - «d'ora in poi un numero assai maggiore di navi potrà attraccare qui a Wilhelmshaven e rifornire di gas molte altre centinaia di migliaia di famiglie e di aziende».
Il progetto del nuovo terminal è stato attuato dall'autorità portuale Niedersachsen Ports, che è di proprietà dello Stato della Bassa Sassonia e che possiede e gestisce cinque porti incluso quello di Wilhelmshaven, dall'operatore di gasdotti OGE e dalla società energetica Uniper. Le previsioni sono di importare attraverso il nuovo terminal, che sarà operato dalla tedesca Uniper, almeno cinque miliardi di metri cubi di gas naturale all'anno, volume che rappresenta il 6% del consumo annuo di gas in Germania che sarà utilizzato per rimpiazzare circa il 7% del gas importato dalla Russia.