È in crescita la consistenza degli organici delle imprese portuali che operano nei porti di Civitavecchia e di Gaeta. Il piano organico del porto 2022-2024, il cui aggiornamento è stato approvato ieri dal Comitato di gestione dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, indica che nel 2022 il numero di lavoratori iscritti nel registro ex art.24 della legge 84/94 (comprendente i dipendenti di società ex artt. 16 e 17 comma 2 operanti nei porti di Civitavecchia e Gaeta) è aumentato di circa il 10%, passando da 1.000 a 1.098. In particolare, si tratta di 781 unità in organico alle imprese ex art.16 a Civitavecchia e 66 a Gaeta; e 251 unità delle imprese ex art.17 comma 2 (di cui 209 a tempo indeterminato e 42 a tempo determinato). Positivo anche l'andamento degli infortuni sul lavoro, con la riduzione, ad oggi, del numero di casi registrati nel 2022 a 24, rispetto ai 34 del 2021 e ai 30 del 2020.
«La crescita degli occupati delle imprese portuali fotografata nel piano organico del porto - ha rilevato il presidente dell'AdSP, Pino Musolino - riflette la ripresa di alcuni traffici e l'impegno profuso dall'AdSP per favorire il rilancio occupazionale di tutto il cluster. L'analisi dei dati conferma da parte delle aziende il trasferimento di competenze, capacità tecnica e organizzativa, unitamente a parte dei propri organici. Inoltre, si evidenzia la necessità delle imprese di utilizzare figure polivalenti che possano svolgere diverse mansioni, dal conduttore dei mezzi meccanici allo svolgimento di operazioni generiche. In particolare, il notevole aumento di driver rispetto al 2021, evidenzia la ripresa del traffico del segmento automotive».
Tra gli altri atti approvati ieri dal Comitato, tutti all'unanimità, la determinazione del numero massimo di autorizzazioni rilasciabili ex art. 16 della legge 84/94 per il 2023. Per il porto di Civitavecchia il numero massimo viene ridotto da 18 a 16 (attualmente sono esercite 15 autorizzazioni art. 16), mentre per il porto di Gaeta il numero resta invariato, con tutte e cinque le autorizzazioni esercite. «Abbiamo proseguito - ha spiegato Musolino - sulla linea di riduzione del numero massimo di autorizzazioni per limitare potenziali effetti negativi di un numero troppo elevato di autorizzazioni di cui alcune potevano essere esercite in modo troppo “blando” creando possibili effetti distorsivi nell'ambito infra-portuale. Ovviamente nel caso in cui si dovesse raggiungere il tetto delle autorizzazioni e si creassero le condizioni per l'arrivo di ulteriori importanti operatori, l'AdSP interverrebbe per aumentare il numero massimo di autorizzazioni secondo le necessità e le opportunità del momento».