Oltre il 67% delle risorse stanziate attraverso il Fondo complementare per il rinnovo e il refitting della flotta mercantile italiana, pari ad oltre 330 milioni di euro, non è stato assegnato. Lo ha rilevato la Confederazione Italiana Armatori (Confitarma) specificando che ciò non deve essere attribuito «ad una mancanza di interesse dell'armamento verso tale sistema di incentivazione ma, piuttosto, ad alcuni vincoli previsti per l'accesso che, come più volte da noi segnalato, hanno escluso un'importante quota della flotta operata dall'armamento nazionale. Tra le maggiori criticità riscontrate - ha precisato la Confederazione - vanno sicuramente annoverate la previsione di un vincolo geografico quinquennale legato all'utilizzo dell'unità oggetto di incentivazione e l'obbligo di effettuare gli interventi, anche quelli di refitting, solo nei cantieri europei». «In particolare, con riferimento alla prima criticità - ha spiegato Confitarma - solo una parte del naviglio mercantile operato dall'armamento nazionale è impiegato su rotte che toccano continuativamente un porto italiano. Di fatto imporre tale vincolo ha escluso molte imprese, nonostante il complicato processo della transizione ecologica riguardi tutte le navi. Passando alla seconda criticità, l'intensità dell'incentivo, in particolare per il refitting, è inferiore al differenziale di costo che si registra nei cantieri extra-comunitari».
Sul totale degli stanziamenti, pari a complessivi 500 milioni di euro previsti dal Piano complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, oltre il 75% di quelli dedicati al refitting delle navi non è stato impegnato mentre, per quanto concerne la costruzione di nuove navi, tale quota scende al 55%.
La graduatoria degli stanziamenti per sostenere i progetti di ammodernamento delle flotte e per le nuove costruzioni navali pubblicata lo scorso 29 dicembre dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti presenta 88 piani ammessi ai contributi pubblici, per un importo complessivo pari a 163,4 milioni di euro. Tra le società armatoriali ci sono Grandi Navi Veloci, che effettua i collegamenti tra Porto Torres e Genova, alla quale spetteranno circa 33 milioni di euro per interventi di retrofit. Altri 22,5 milioni di euro sono destinati alla costruzione di una nuova nave, Toremar First, della società Toremar, per incrementare la sua flotta. Oltre 8,5 milioni, infine, per progetti di refit programmati o eseguiti da Moby e Compagnia Italiana di Navigazione, che effettuano storicamente i collegamenti per Olbia con Livorno e Civitavecchia, oltre Cagliari. E circa 250mila euro per interventi sul traghetto Mega Express Three della società Forship, società controllante di Corsica Ferries, che effettua i collegamenti estivi da Piombino e Savona per Golfo Aranci.
Esprimendo comunque apprezzamento per la positiva conclusione dell'iter di assegnazione delle risorse, Confitarma ha tuttavia chiesto al governo «di adottare al più presto le azioni necessarie affinché le risorse residuate non vengano disperse».