L'import-export via mare della Russia e il traffico commerciale marittimo di transito della nazione ha sofferto più dell'impatto della pandemia mondiale di Covid-19 che di quello derivante dalla guerra contro l'Ucraina e dalle conseguenti sanzioni contro Mosca. Questa è una delle valutazioni che si possono trarre analizzando i dati del traffico delle merci movimentato dai porti russi nel 2022, anno in cui - il 24 febbraio - le truppe russe hanno varcato i confini ucraini. I dati, diffusi oggi dall'associazione dei porti commerciali nazionali, mostrano che lo scorso anno il volume di carichi passato attraverso gli scali portuali russi ha raggiunto il record storico di 841,5 milioni di tonnellate, totale che è di poco superiore al precedente picco storico di 840,3 milioni di tonnellate stabilito nel 2019 quando la crisi sanitaria non era ancora iniziata e che non solo risulta anche superiore del +2,5% rispetto al 2020 quando la morsa della pandemia era più intensa, ma anche del +0,7% rispetto al 2021 quando la crisi del coronavirus si stava attenuando ed ancora non erano iniziate le ostilità belliche. La tenuta del commercio via mare poggia sull'esportazione di materie prime e prodotti energetici che d'altronde rappresentano una quota assai consistente del prodotto interno lordo russo costituendo circa un terzo del valore dei beni e dei servizi prodotti dal Paese. Nel 2022 le esportazioni russe di merci via mare sono ammontate a 667,5 milioni di tonnellate, con incrementi rispettivamente del +1,0%, +3,2% e +2,0% sul 2021, 2020 e 2019. In crescita, lo scorso anno, sono risultati anche i volumi di traffico di cabotaggio nei porti russi, che hanno beneficiato anche della necessità della nazione di trasferire carichi verso i porti sui quali l'effetto delle sanzioni è meno rilevante, volumi che nel 2022 sono ammontati a 77,0 milioni di tonnellate, con aumenti del +10,7% e del +1,3% sul 2021 e 2020 e con una flessione del -5,8% sul 2019. In calo, invece, i flussi delle merci in importazione e in transito, più colpiti dagli effetti della guerra, che sono risultati pari rispettivamente a 36,3 milioni di tonnellate (-10,2%, -0,8% e -2,7%) e 60,7 milioni di tonnellate (-5,9%, -1,5% e -9,7%). Nel 2022 i porti russi hanno movimentato complessivamente 404,7 milioni di tonnellate di merci secche, con una diminuzione del -2,0% sul 2021 (0% sul 2020 e +7,6% sul 2019) che è conseguenza della riduzione del traffico dei container, e quindi dei volumi di prodotti semilavorati e finiti, che si è attestato a 45,3 milioni di tonnellate (-26,0%, +21,5% e -19,8%). In calo anche i metalli ferrosi con 24,5 milioni di tonnellate (-15,7%, -8,9% e -8,2%). In crescita sia i volumi di carbone, che hanno totalizzato 206,5 milioni di tonnellate (+1,8%, +9,5% e +17,3%), quelli di cereali, attestatisi a 45,1 milioni di tonnellate (+6,4%, -10,3% e +16,8%), e di fertilizzanti minerali e minerali, risultati pari rispettivamente a 24,2 milioni di tonnellate (+25,1%, +26,0% e +28,0%) e 12,6 milioni di tonnellate (+6,0%, -4,5% e +41,6%). Nel settore delle rinfuse liquide il totale dello scorso anno è stato di 436,8 milioni di tonnellate (+3,4%, +5,0% e -5,9%), incluse 238,1 milioni di tonnellate di petrolio grezzo (+7,5%, +8,9% e -7,3%), 138,8 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi (-5,3%, -2,7% e -7,4%), 35,2 milioni di tonnellate di gas naturale liquefatto (+8,8%, +8,0% e +7,3%) e 4,5 milioni di tonnellate di prodotti alimentari (+8,6%, 0% e +7,7%). Nel 2022 i porti del bacino del Mar d'Azov/Mar Nero, attraverso cui passa la maggioranza degli scambi via mare della Russia, hanno movimentato 263,6 milioni di tonnellate (+2,7%, +4,6% e +2,1%). Gli scali portuali russi del bacino del Mar Baltico hanno movimentato 245,5 milioni di tonnellate (-2,9%, +1,7% e -4,3%), quelli del Far East 227,8 milioni di tonnellate (+1,5%, +2,1% e +6,7%), i porti del bacino artico 98,5 milioni di tonnellate (+4,4%, +2,6% e -6,0%) e quelli del Mar Caspio sei milioni di tonnellate di merci (-13,9%, -25,9% e -18,9%). Il solo quarto trimestre del 2022 è risultato essere il miglior periodo trimestrale dell'anno essendo state movimentate 222,3 milioni di tonnellate di merci, con un incremento del +4,0% rispetto a 213,7 milioni di tonnellate movimentate dai porti russi nell'ultimo trimestre del 2021. Le sole merci secche sono state pari a 111,4 milioni di tonnellate (+8,2%) e quelle liquide a 110,9 milioni di tonnellate (+0,2%). Complessivamente il traffico di esportazione è ammontato a 175,7 milioni di tonnellate (+5,1%), quello di importazione a 9,6 milioni di tonnellate (-12,7%), il traffico di transito a 16,1 milioni di tonnellate (-8,0%) e quello di cabotaggio a 20,8 milioni di tonnellate (+16,2%).
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