In occasione dell'odierno convengo organizzato a Roma da Conftrasporto-Confcommercio sul tema “La sfida per la crescita. Il futuro dei trasporti e della logistica tra la svolta sostenibile e nuove tasse all'orizzonte”, la Confederazione ha presentato alcune proprie proposte per il rilancio del settore attraverso misure economiche, interventi di semplificazione e iniziative politiche in ambito nazionale e nei confronti dell'Unione Europea e dell'Austria.
Relativamente all'Austria, Conftrasporto chiede che venga posta fine alle limitazioni unilaterali decise da Vienna al Brennero e di accelerare sul nuovo tunnel, anche sul versante tedesco, per attivare l'intermodalità. Inoltre la Confederazione sollecita un intervento presso l'UE affinché il beneficio del gasolio commerciale non venga soppresso, mentre le richieste per l'ambito nazionale sono di ridurre il cuneo fiscale per contrastare la carenza di autisti e di rivedere i divieti di circolazione.
In tema di dogane e porti, Conftrasporto chiede un'integrazione delle istanze settoriali e il superamento delle possibili rigidità del ruolo affidato ai ministeri Cultura e Ambiente. Tra le proposte, inoltre: attrezzare i porti contro il climate change; collegare i terminal ferroviari alla rete nazionale; varare la Piattaforma Logistica Nazionale; risolvere le criticità del nuovo regolamento sulle concessioni portuali; cancellare l'obbligo di contributo all'Autorità di Regolazione dei Trasporti delle imprese terminaliste; sostenere l'efficientamento energetico e ambientale degli operatori.
Relativamente al trasporto marittimo, Conftrasporto sollecita l'assegnazione al settore delle risorse non conferite tra quelle stanziate dal fondo complementare al PNRR; il rifinanziamento del Marebonus; lo snellimento della burocrazia per evitare che le compagnie nazionali lascino la bandiera italiana a vantaggio di Paesi europei; sostenere la cybersicurezza; potenziare il supporto per gli armatori che si rivolgono per commesse ai cantieri navali nazionali.
Analogamente, per il trasporto ferroviario, la Confederazione chiede di rendere strutturale il Ferrobonus. Oltre a ciò: varare strumenti per lenire la speculazione energetica; incentivare l'intermodalità e completare i corridoi europei; favorire il reshoring della costruzione dei carri per il rientro di competenze ora “emigrate” nelle aziende extra-UE.
Infine, con riferimento alla logistica energetica, per Conftrasporto è necessario semplificare gli iter verso il “green” nei depositi fiscali costieri; anticipare al 2023 i criteri della proposta di revisione della direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici (“bio” e alternativi); rivedere la disciplina dei contributi di solidarietà straordinari contro gli extraprofitti, evitando la doppia imposizione e scorporando il valore delle accise dalla base imponibile.
Riferendosi all'intervento al convegno del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che parlando delle misure adottate da Vienna ha affermato che «non è possibile che l'Austria si faccia gli “stracavoli” suoi impedendo il lavoro ai nostri autotrasportatori» e ha reso noto di aver chiesto “al commissario europeo dei Trasporti la procedura per un avvio d'infrazione nei confronti dell'Austria perché non può danneggiare le imprese e gli autotrasportatori italiani», il presidente di Conftrasporti, Paolo Uggè, ha ricordato che «il 28 gennaio prossimo a Verona ci sarà l'assemblea dei nostri autotrasportatori,che avrà come tema centrale proprio il contingentamento dei mezzi pesanti lungo l'asse del Brennero. Attraverso i valichi alpini - ha sottolineato Uggè - transitano merci per quasi 500 milioni di tonnellate e un terzo utilizza il corridoio del Brennero, dove se fosse garantita la libera circolazione delle merci assicurerebbe 390 miliardi di euro in più per l'economia europea».