La politica dovrebbe indirizzare gli investimenti pubblici e privati verso la Blue Economy e le attività correlate, dato che questo settore crea posti di lavoro, aumenta i livelli di reddito pro capite e riduce le emissioni di gas serra. Lo evidenzia uno studio sull'impatto della blue economy realizzato dai ricercatori iberici Rosa María Martínez-Vázquez, Juan Milán-García, Jose Ramos Pires Manso e Jaime De Pablo Valenciano delle Università di Almeria e Beira Interior pubblicato sulla rivista scientifica “Frontiers in Marine Science” del gruppo elvetico Frontiers.
In particolare, gli studiosi spiegano che l'energia oceanica, le attività portuali, la costruzione e la riparazione di navi, il trasporto marittimo, il turismo costiero, le risorse biologiche, la pesca, le aree marine protette e la riduzione dei gas serra sono buoni fattori per stimolare la crescita economica. Tra questi, i più decisivi sono il trasporto marittimo, le risorse biologiche e la produzione di energia oceanica.
Più specificamente, i ricercatori ritengono che, per promuovere il progresso economico e sociale nonché la crescita del reddito pro capite, gli investimenti dovrebbero essere concentrati su attività quali la lavorazione e la distribuzione di prodotti ittici, il trasporto marittimo di passeggeri, merci e servizi o la produzione di energia rinnovabile da energia eolica o mareomotrice.