FEPORT, la federazione dei terminalisti portuali privati europei, ha manifestato favore per le modifiche che la Commissione Europea ha apportato nei giorni scorsi al norme generali di esenzione per categoria, che sono state introdotte per agevolare e accelerare le transizioni verde e digitale. In particolare, la federazione ha espresso apprezzamento per il fatto che l'emendamento al Regolamento continua a coprire gli investimenti pubblici sino a 150 milioni di euro nei porti e che - ha specificato FEPORT - sono inclusi gli investimenti per la costruzione, la sostituzione o l'adeguamento delle infrastrutture portuali, il che significa - ha sottolineato la federazione dei terminalisti - che sino a quando questa soglia non viene superata gli aiuti possono essere concessi senza necessità di notifica preventiva.
Inoltre FEPORT ha evidenziato che la nuova definizione di infrastruttura portuale introdotta dall'emendamento include esplicitamente le infrastrutture nei porti per il rifornimento e la ricarica di energia “green” a servizio di tutte le modalità di trasporto e dei mezzi portuali dei terminal. A tal proposito la federazione ha ribadito che, in particolare, per il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi relativi alla fornitura di energia elettrica dalla rete di terra alle navi all'ormeggio nei porti, come previsto dal prossimo Regolamento europeo sulla realizzazione delle infrastrutture per i combustibili alternativi, il sostegno del governo per dotare le banchine degli impianti di cold ironing è essenziale.
FEPORT ha giudicato anche assai positivo il fatto che le modifiche al Regolamento che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno esentino ora esplicitamente gli aiuti per le infrastrutture di rifornimento e ricarica a servizio delle attrezzature mobili dei terminal, aiuti - ha sottolineato la federazione - che sono fondamentali per accelerare la decarbonizzazione delle attività di movimentazione delle merci e che contribuiranno ad assicurare la competitività dei terminal operator dell'Unione Europea.
Infine FEPORT ritiene positivo che le modifiche al Regolamento includano una chiara definizione delle infrastrutture di rifornimento e ricarica che ribadisce che queste infrastrutture fanno parte delle infrastrutture portuali, il che - ha rimarcato la federazione - significa che “l'ente di gestione del porto”, come definito nell'articolo 2(5) del Regolamento sui servizi portuali, rimane il soggetto responsabile della gestione e amministrazione di tali infrastrutture.