In vista del voto del Parlamento dell'UE sulla revisione del regolamento europeo sugli orientamenti per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti TEN-T, che è previsto per il prossimo mese, l'associazione dei porti europei ESPO ha accolto con favore la presentazione da parte di sei diversi gruppi politici di oltre 40 emendamenti che chiedono una rivalutazione dell'importanza dei porti europei nell'ambito della rete al fine di riflettere il ruolo attuale e futuro degli scali portuali per la fornitura di nuove energie. «I porti europei - ha evidenziato Isabelle Ryckbost, segretario generale dell'European Sea Ports Organisation - sono attori centrali e cruciali nelle nuove filiere energetiche e stanno realizzando la transizione energetica. È importante tradurre questo ruolo e le nuove realtà nella politica TEN-T e fare in modo che i porti, che sono strumentali alla fornitura di nuove energie, facciano parte della rete. Contando solo le tonnellate - ha sottolineato Ryckbost - non raggiungeremo questo obiettivo».
Ryckbost parla di tonnellate in quanto sinora è il volume di traffico espresso in tonnellate movimentate da un porto a stabilire se lo scalo è ammesso o meno a far parte della rete transeuropea TEN-T. A tal proposito, ESPO, nonostante ritenga che il volume di traffico sia ancora un criterio valido per valutare l'importanza dei porti, reputa che sia giunto tuttavia il momento di tenere conto del ruolo essenziale svolto dai porti quali hub nell'ambito della transizione verde e della sicurezza dell'approvvigionamento energetico dell'Europa. Secondo l'associazione, pertanto, contando solo le tonnellate movimentate da un porto, la politica TEN-T rischierebbe di ignorare l'importanza di diversi porti nella costruzione e nel rafforzamento di questa catena di approvvigionamento.
A tal proposito ESPO ha espresso favore per la posizione assunta lo scorso 5 dicembre dal Consiglio dell'UE secondo cui, oltre all'attuale criterio del volume di traffico in base al quale un porto marittimo può far parte della rete globale TEN-T se movimenta un traffico passeggeri superiore allo 0,1% del totale annuo movimentato dai porti marittimi dell'UE o un traffico merci che superi la stessa soglia, un porto può far parte della rete globale anche se «il suo volume totale di merci (alla rinfusa e non alla rinfusa) supera le 500.000 tonnellate e il suo contributo alla diversificazione degli approvvigionamenti energetici dell'UE e all'accelerazione della diffusione delle energie rinnovabili costituisce una delle principali attività del porto». ESPO si augura quindi che tale posizione, ripresa da numerosi emendamenti presentati, faccia parte anche dell'accordo di compromesso del Parlamento europeo.
Certo è possibile, forse probabile, che il passaggio dal valutare l'ammissibilità di un porto a far parte della rete TEN-T basata su un calcolo puramente numerico a considerazioni che possono essere discutibili, almeno nella forma nella quale sinora sono state poste, possa generare frizioni, ma ciò non sembra preoccupare né i politici che esortano a tenere conto di tali considerazioni né ESPO.