La Commissione Europea ha presentato le proprie proposte per la riforma dell'unione doganale dell'UE, misure che sono incentrate sulla trasformazione digitale, con l'obiettivo di rendere le procedure doganali meno onerose sostituendo le dichiarazioni tradizionali con un approccio più intelligente focalizzato su una vigilanza sulle importazioni basata sui dati. In particolare, è prevista una nuova Autorità Doganale dell'UE chiamata a presiedere un centro doganale digitale europeo che fungerà da motore del nuovo sistema.
La riforma, illustrata ieri dalla Commissione, prevede che progressivamente il nuovo centro dati sostituisca l'infrastruttura informatica doganale esistente negli Stati membri dell'UE, consentendo di risparmiare fino a due miliardi di euro all'anno di costi operativi. Lo scopo è anche di far sì che le imprese che intendono introdurre merci nell'Unione Europea possano registrare tutte le informazioni sui prodotti e sulle catene di approvvigionamento in un unico ambiente online, quello del nuovo centro doganale digitale europeo. Nel contempo le imprese dovranno interagire con un unico portale per la presentazione delle informazioni doganali e dovranno introdurre i dati una sola volta per più spedizioni. Nei casi in cui i processi operativi e le catene di approvvigionamento sono completamente trasparenti, gli operatori commerciali più affidabili (inclusi nello specifico gruppo “Trust & Check”) potranno mettere le loro merci in circolazione nell'UE senza alcun intervento doganale attivo. Con tale nuova categoria si intende rafforzare il programma già esistente di operatori economici autorizzati (AEO) per gli operatori affidabili.
La riforma prevede inoltre che, nel contempo, le autorità doganali nazionali dispongano degli strumenti e delle risorse di cui hanno bisogno per valutare adeguatamente e bloccare le importazioni che comportano rischi reali per l'UE, i suoi cittadini e la sua economia.
«L'unione doganale dell'UE - ha ricordato il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, in occasione della presentazione della riforma - è stata al centro dell'integrazione europea negli ultimi 55 anni. In risposta alle nuove sfide e minacce, oggi ci dotiamo di un altro strumento per accelerare i flussi commerciali e sostenere la ripresa economica. Questa riforma di ampio respiro ridurrà la burocrazia e i costi di conformità per le imprese, creerà maggiore trasparenza e certezza per i cittadini dell'UE che effettuano acquisti online e introdurrà processi più semplici e innovativi per le autorità».
«Sfide mondiali quali i cambiamenti climatici, il commercio elettronico e il commercio illecito - ha aggiunto il vicepresidente esecutivo della Commissione, Valdis Dombrovskis - necessitano di una risposta globale e di procedure doganali più moderne ed efficienti in tutto il mondo. Per questo motivo il nostro pacchetto invita anche l'OMC e l'OMD a progredire in questa direzione».
Particolare attenzione è stata rivolta infatti al segmento del commercio elettronico. La Commissione Europea ha spiegato che, con la riforma, alle piattaforme online verrà assegnato un ruolo centrale nel garantire che le merci vendute online nell'UE rispettino tutti gli obblighi doganali e ciò costituirà un'importante innovazione rispetto all'attuale sistema doganale che attribuisce la responsabilità al singolo consumatore e ai singoli vettori. In particolare, le piattaforme avranno la responsabilità di garantire che i dazi doganali e l'IVA siano pagati al momento dell'acquisto, per cui i consumatori non dovranno più far fronte a costi occulti o richieste di documenti non previsti al momento dell'arrivo del pacco. Con le piattaforme online quali importatori ufficiali, i consumatori dell'UE potranno essere rassicurati sul fatto che tutti i dazi sono stati pagati e che i loro acquisti sono sicuri e in linea con le norme ambientali, etiche e di sicurezza dell'UE. La Commissione, inoltre, ha evidenziato che la riforma elimina anche l'attuale soglia, ampiamente sfruttata dagli autori di frodi, in base alla quale le merci di valore inferiore a 150 euro sono esenti dai dazi doganali. Infatti, attualmente sino al 65% di questi pacchi che entrano nell'UE è sottovalutato al fine di evitare di incorrere nei dazi doganali all'importazione.
La Commissione prevede che il nuovo regime specifico per il commercio elettronico apporterà ulteriori entrate doganali dell'ordine di un miliardo di euro all'anno.
Le proposte legislative della Commissione saranno ora trasmesse al Parlamento europeo e al Consiglio dell'UE per approvazione e al Comitato economico e sociale europeo per consultazione. Secondo le proposte formulate dalla Commissione, il centro digitale dovrebbe diventare operativo, per le spedizioni del commercio elettronico, a partire dal 2028; seguiranno (su base volontaria) gli altri importatori nel 2032. Gli operatori Trust & Check potranno inoltre sdoganare tutte le loro importazioni presso le autorità doganali dello Stato membro in cui hanno sede, indipendentemente dal luogo in cui le merci entrano nell'UE. Un riesame attuato nel 2035 valuterà l'opportunità di estendere tale possibilità a tutti gli operatori commerciali quando il centro diventerà obbligatorio a partire dal 2038.