In occasione dell'odierno convegno al Centro congressi
dell'hotel Domina Zagarella di Palermo organizzato dall'Associazione
Nazionale Gruppi Ormeggiatori e Barcaioli Porti Italiani (Angopi)
sul tema “Infrastrutture marittime: opere e servizi per la
sicurezza nei porti”, l'associazione ha evidenziato l'esigenza
della salvaguardia della continuità della filiera produttiva
nei porti italiani e la necessità che questa identità
non sia interrotta. Una continuità - ha specificato il
coordinatore dei lavori del convegno, Sergio Maria Carbone,
professore emerito dell'Università di Genova - che «può
essere garantita anche in presenza di erogatori di servizi
differenziati ma che siano coordinati e rispettosi di tutte le
esigenze presenti nell'esercizio portuale». A margine del
convegno Angopi ha specificato che «si pone insomma il
problema del coordinamento che non può che essere pensato
all'interno di una regia nazionale, di una regia affidata ad un ente
che abbia caratteri di statualità. Il tema è allora
quello di coniugare il mercato con l'intervento e l'interesse
pubblico».
Il presidente di Angopi, Paolo Potestà, si è
soffermato anche sulla questione della necessità di adeguare
le strutture e infrastrutture portuali alle future necessità
e alle sfide del mercato: «l'impressionante dimensione che
stanno assumendo i nostri vettori - ha rilevato - rende
indispensabile l'adeguamento delle banchine che dovranno avere
caratteristiche rispondenti all'innalzamento dei mari. Su questa
strada noi ci siamo convintamente, pronti a portare il nostro
contributo ai tavoli ministeriali». Delle risorse da investire
nei porti ha parlato nel suo intervento il presidente di Assoporti,
Rodolfo Giampieri, secondo il quale «il PNRR e i fondi
strutturali ci offrono la possibilità di metterci al passo
dei tempi».