Nel secondo trimestre di quest'anno si sono verificati 38 atti
di pirateria contro le navi, undici in più rispetto al
trimestre precedente e l'81% in più rispetto al secondo
trimestre del 2022. Gli incidenti verificatisi nel periodo
aprile-giugno del 2023 hanno coinvolto 13 navi portarinfuse, nove
navi portacontenitori, nove navi cisterna e sette navi di altro
tipo. Complessivamente sono state abbordate 33 navi, altre due sono
state oggetto di un tentativo di attacco, una nave è stata
sequestrata e due navi sono state oggetto di colpi d'arma da fuoco.
Nel corso degli assalti, 34 marittimi sono stati presi in ostaggio,
otto sono stati rapiti e due feriti.
Nel primo semestre di quest'anno gli incidenti sono stati 65
rispetto a 58 nella prima metà del 2022. Le navi abbordate
sono state 57, quelle sequestrate due e altre due sono state oggetto
di colpi d'arma da fuoco mentre quattro hanno subito un tentativo di
attacco. Nei primi sei mesi del 2023 i marittimi presi in ostaggio
sono stati 36, quelli rapiti 14, due i feriti ed un marittimo è
stato aggredito.
«La recrudescenza degli incidenti segnalati, tra cui la
presa in ostaggio e il rapimento di equipaggi nelle acque del Golfo
di Guinea - ha commentato il diretto dell'International Maritime
Bureau, Michael Howlett - è preoccupante. L'IMB chiede una
presenza navale regionale e internazionale continua e consistente
come deterrente per far fronte a questi crimini».
Particolarmente consistente è stata la crescita degli
atti di pirateria nel Golfo di Guinea, con cinque incidenti
verificatisi nel primo trimestre di quest'anno e nove nel trimestre
successivo. Nel corso di questi assalti sono stati rapiti 14 membri
degli equipaggi, di cui otto prelevati da navi all'ancora in acque
territoriali. «Sollecitiamo ancora una volta le autorità
regionali del Golfo di Guinea e la comunità internazionale -
ha detto Howlett - ad accentrare nuovamente la loro attenzione sulla
regione, per stabilire soluzioni sostenibili a lungo termine che
affrontino questi crimini con efficacia e proteggano le comunità
marittime e quelle della pesca».
Seppure di minore gravità, nel primo semestre del 2023
sono aumentati notevolmente (+25%) anche gli atti di pirateria nello
Stretto di Singapore (20 rispetto a 16 nel primo semestre del 2022),
mentre sono decisamente diminuiti quelli nella regione
dell'arcipelago indonesiano dove sono stati segnalati sette
incidenti. Nel Centro e Sud America gli incidenti sono stati 13 così
come nei primi sei mesi del 2022.