In risposta alla minaccia russa di mercoledì di ritenere
tutte le navi dirette ai porti ucraini coinvolte nel conflitto
Russia-Ucraina, ieri il Ministero della Difesa di Kiev ha pubblicato
una dichiarazione in cui si sottolinea che tale trattamento potrebbe
essere riservato alle navi russe che navigano nel Mar Nero dirette
ai porti russi. «Minacciando apertamente navi civili che
trasportano cibo dai porti ucraini, lanciando attacchi missilistici
e attacchi di droni su infrastrutture civili di città
pacifiche, creando deliberatamente una minaccia militare sulle rotte
commerciali - si legge nella dichiarazione - il Cremlino ha
trasformato il Mar Nero in una zona di pericolo, principalmente per
navi e vettori russi in transito nelle acque del Mar Nero diretti ai
porti marittimi della Federazione Russa e ai porti marittimi ucraini
situati nel territorio dell'Ucraina temporaneamente occupato dalla
Russia. La responsabilità di tutti i rischi ricade
interamente sulla leadership russa».
Riferendosi all'affondamento dell'incrociatore russo Moskva
avvenuto nelle prime settimane di guerra, la dichiarazione prosegue
evidenziando che il destino dell'incrociatore «dimostra che le
forze di difesa dell'Ucraina dispongono dei mezzi necessari per
respingere l'aggressione russa in mare».
La dichiarazione prosegue proferendo una minaccia analoga a
quella avanzata da Mosca: «il Ministero della Difesa
dell'Ucraina - specifica il documento - avverte che dalle 00:00 del
21 luglio 2023 tutte le navi in transito nelle acque del Mar Nero in
direzione dei porti marittimi della Federazione Russa e dei porti
marittimi ucraini situati nel territorio dell'Ucraina
temporaneamente occupato dalla Russia possono essere considerate
dall'Ucraina come trasportatrici di carichi militari con tutti i
relativi rischi. Inoltre, dalle 05:00 del 20 luglio 2023, la
navigazione nelle aree della parte nord-orientale del Mar Nero e
dello stretto di Kerch-Yenikal dell'Ucraina è vietata in
quanto pericolosa».