Nessuna ricerca suggerisce che il rischio del trasporto
marittimo di autoveicoli elettrici sia maggiore rispetto a quello di
mezzi dotati di motori a combustione interna. Lo ha evidenziato
l'International Union of Marine Insurance (IUMI) riferendosi al
rilancio dell'allarme relativo ai rischi del trasporto di auto
elettriche seguente all'incendio avvenuto nei giorni scorsi a bordo
della car carrier
Fremantle Highway, incidente che ha
provocato la morte di un marittimo e il ferimento di altri membri dell'equipaggio
(
del
26
luglio 2023). L'incendio è divampato il 26 luglio mentre
la nave era al largo delle coste olandesi e si è concluso il
3 agosto quando la
Fremantle Highway è stata
rimorchiata nel porto di Eemshaven. La nave porta automobili
trasportava quasi 3.800 veicoli nuovi di fabbrica, tra cui 500 auto
elettriche. Non è ancora stata accertata l'origine
dell'incendio, ma - ha ricordato l'associazione internazionale delle
assicurazioni marittime - si ipotizza che sia stato causato da una
batteria di un veicolo elettrico.
A tal proposito, la IUMI ha sottolineato che ad oggi non è
stato dimostrato che gli incendi avvenuti a bordo di navi ro-ro o di
pure car truck carrier siano stati provocati da veicoli elettrici
nuovi di fabbrica, anche se sono differenti i potenziali rischi con
cui ci si deve confrontare nel caso di trasporto marittimo di
autoveicoli elettrici oppure di autovetture con motore a
combustibile interna. Riferendosi all'attività di ricerca
effettuata nell'ambito del progetto europeo LASH FIRE, in cui l'IUMI
è stata coinvolta, l'associazione ha sottolineato che lo
studio ha dimostrato che né la rapidità con cui
l'incendio si sviluppa né il picco di rilascio di calore o di
energia durante un incendio è maggiore se l'incendio è
stato provocato da un veicolo elettrico oppure da un veicolo con
motore a combustione e, inoltre, che le tossine rilasciate da un
incendio di veicoli elettrici sono simili a quelle generate
dall'incendio di mezzi con motore a combustione. L'associazione
degli assicuratori marittimi ha evidenziato che, piuttosto, in caso
di incendio la batteria dei veicoli elettrici rappresenta una fonte
minore del “carico di incendio”, mentre la maggior parte
del carico di incendio è generata dalla combustione della
plastica e di altri materiali che si trovano in ugual misura sui
veicoli elettrici e su quelli con motore a combustione interna.
L'associazione ha però nel contempo rimarcato che
l'esposizione delle batterie elettriche al fuoco, con la cella agli
ioni di litio che entra in uno stato di autoriscaldamento e
riaccensione, può provocare il fenomeno di thermal runaway
che causa un ulteriore aumento della temperatura, e ciò - ha
specificato la IUMI - richiede modalità diverse di
rilevamento dell'incendio e di risposta al fuoco. Secondo
l'associazione, l'installazione di impianti antincendio fissi
costituisce la misura più efficace contro gli incendi di
autoveicoli di qualsiasi tipo e, nel caso di incendio di veicoli
elettrici, il raffreddamento della zona circostante è
essenziale per impedirne la propagazione, consentendo alla batteria
di bruciare in modo controllato.