I presidenti delle Autorità di Sistema Portuale italiane
hanno espresso il loro forte disappunto per le dichiarazioni di
Nicola Zaccheo, presidente dell'Autorità di Regolazione dei
Trasporti, incluse nella presentazione del Rapporto annuale dell'ART
avvenuta martedì presso la Camera dei deputati. In
particolare, i presidenti delle AdSP hanno aspramente criticato il
passaggio in cui Zaccheo si sofferma sul nuovo ruolo assegnato
all'ART in tema di concessioni portuali: «mi preme segnalare -
specifica Zaccheo nella relazione - il recente coinvolgimento
dell'Autorità nella definizione degli schemi dei piani
economico-finanziari dei concessionari portuali, finalizzati, tra
l'altro, alla determinazione di una durata congrua delle
concessioni, nonché alla definizione di benchmark di settore.
Il ruolo dell'Autorità in tale ambito è previsto dalle
linee guida adottate con il decreto del ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti n. 110 del 21 aprile 2023,“sulle
modalità di applicazione del Regolamento recante disciplina
per il rilascio di concessioni di aree e banchine, approvato con
decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti di
concerto con il Ministero dell'Economia e delle finanze del 28
dicembre 2022, n. 202”. Sottolineo che tali linee guida
costituiscono adempimento necessario al conseguimento della
Milestone M3C2-2, abilitante l'erogazione della terza rata del PNRR.
In tale contesto, ritengo importante evidenziare come le funzioni
assegnate all'Autorità nell'ambito delle procedure di
rilascio delle concessioni portuali trovino conferma nelle
attribuzioni e nei poteri già consolidati dalla legge
istitutiva. Il coinvolgimento dell'ART, pertanto - prosegue Zaccheo
con parole che hanno fortemente irritato i presidenti delle Autorità
di Sistema Portuale - favorirà l'introduzione di criteri
trasparenti e certi per il rilascio di concessioni portuali,
assicurando, al contempo, un esercizio più efficiente delle
stesse, a garanzia dell'equilibrio degli interessi di tutte le parti
coinvolte (soggetti pubblici e privati). Tali funzioni, attesa la
natura indipendente dell'ART, devono essere assolutamente
preservate, anche e soprattutto nell'ottica dell'annunciata riforma
complessiva del sistema portuale».
L'irritazione si è tramutata evidentemente in ira
leggendo il passaggio conclusivo della relazione in cui Zaccheo
definisce il ruolo dell'Autorità di Regolazione del Trasporti
«come un vero e proprio “presidio di legalità”
nei diversi contesti in cui opera: penso, ad esempio - precisa -
alle funzioni dell'Autorità nell'ambito delle procedure di
gara, negli affidamenti in concessione delle aree demaniali, negli
affidamenti dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale,
nonché, più in generale, all'esercizio quotidiano dei
propri compiti istituzionali». Aggiungendo poi che «la
veste di terzietà e le competenze tecniche maturate negli
anni candidano l'Autorità ad assumere un ruolo di rilevanza
nelle azioni di vigilanza sulla sostenibilità economica di
questi investimenti che costituisce, indubbiamente, uno degli
elementi di maggiore complessità per il decisore politico».
Sulla scorta di queste dichiarazioni, i presidenti delle
Autorità di Sistema Portuale ritengono che sia «di
tutta evidenza la presenza di un - inaccettabile - giudizio di
valore sul ruolo e sull'operato delle AdSP, presentate come
caratterizzate da procedure opache e incerte, gestioni inefficienti,
procedure con evidenti e diffusi profili di illegittimità. I
presidenti - si legge in una nota di Assoporti, l'associazione che
li rappresenta - ricordano che il testo vigente della legge 84/94
(all'art. 6 comma 4 lett. e) attribuisce alle Autorità di
Sistema Portuale - quindi terze per definizione della norma -
“l'amministrazione in via esclusiva delle aree e dei beni del
demanio marittimo ricompresi nella propria circoscrizione”,
senza previsione alcuna di supervisione o vigilanza da parte di
soggetti terzi, non coinvolti da alcuna legge in attività
amministrative e gestorie delle stesse. Non pertinente appare,
altresì, il riferimento ad altri due documenti - il
Regolamento 202 del 28 dicembre 2022 di disciplina per il rilascio
di concessioni di aree e banchine e le Linee guida dello stesso
(approvate con DM 110 del 21 aprile 2023) - che non sono, secondo i
principi generali del nostro ordinamento, in grado di modificare il
dettato normativo del citato art. 6 comma 4 lett. e)».
«Nel respingere con decisione tali considerazioni, rese
pubblicamente in una sede e in una occasione istituzionale -
prosegue la nota - i presidenti delle AdSP ribadiscono con fermezza
come l'azione delle stesse Autorità, i cui compiti sono
affidati dalla normativa vigente, sia sempre orientata a operare
secondo i principi di trasparenza e terzietà, a garanzia di
un accesso equo e non discriminatorio alle infrastrutture portuali.
Si invita, pertanto, il presidente Zaccheo a voler rettificare le
proprie dichiarazioni. In difetto di tale rettifica, si valuterà
di tutelare in tutte le sedi, l'immagine, la correttezza,
trasparenza e terzietà dell'operato delle ADSP italiane».