Per l'Associazione dei Porti Italiani la strada tracciata dal
Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica per la
semplificazione delle norme sui dragaggi va nella direzione giusta.
Il presidente di Assoporti, Rodolfo Giampieri, e Ugo Patroni Griffi,
delegato dell'associazione per la semplificazione delle norme sui
dragaggi e presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del
Mare Adriatico Meridionale, hanno sottolineato che finalmente si
riconosce che il sedimento marino non è un rifiuto, ma una
preziosa risorsa, quindi un sottoprodotto di una attività
economica come è appunto il dragaggio. Questa risorsa - hanno
evidenziato - può essere valorizzata nella realizzazione
delle opere portuali, banchine e opere di difesa, ma anche
utilizzata dall'economia retroportuale (è italiana la
ricerca, finanziata dall'Europa, che permette di trasformare
sedimento e gusci delle cozze in materiale edile).
Giampieri e Patroni Griffi hanno specificato che Assoporti segue
con molto interesse l'evoluzione della normativa in materia,
condividendo integralmente la finalità, e hanno precisato che
l'associazione delle Autorità di Sistema Portuale italiane si
augura che la riforma, promossa dalla vice ministra del MASE, Vania
Gava, prosegua «coraggiosamente» (lo si legge nella nota
di Assoporti che riporta il commento di Giampieri e Patroni Griffi,
quasi che per modificare norme sull'ambiente si debba essere
ardimentosi) dotando il paese, dopo 30 anni, di norme moderne
relative ai dragaggi.
Giampieri e Patroni Griffi hanno concluso osservando che se la
riforma della normativa sui dragaggi fosse completata, anche per
quanto riguarda l'utilizzo dei sedimenti nella realizzazione delle
opere portuali e del loro deposito temporaneo, moltissime opere
finanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza riceverebbero
una significativa accelerazione, e costerebbero molto meno liberando
risorse per altre importanti opere.