Il terzo trimestre dell'esercizio fiscale 2023, periodo
terminato lo scorso 31 agosto, ha sancito la piena uscita del gruppo
crocieristico americano Carnival Corporation dall'assai negativo
periodo coincidente con la diffusione a livello globale della
pandemia di Covid-19 che ha avuto un drammatico impatto
sull'industria delle crociere, che dalla primavera del 2022 è
stata costretta, per moltissimi mesi, a fermare le proprie navi.
Non solo nel periodo giugno-agosto di quest'anno il gruppo
statunitense è tornato all'utile dopo ben 14 trimestri
consecutivi di perdite, ma ha anche registrato il proprio nuovo
record storico di ricavi infrangendo quello precedente stabilito
nello stesso periodo del 2019 poco prima del dilagare planetario
della crisi sanitaria, riprendendo così il trend assai
positivo interrottosi bruscamente pochi mesi dopo.
Nel terzo trimestre dell'anno fiscale corrente i ricavi del
gruppo sono ammontati a 6,85 miliardi di dollari, in crescita del
+59,2% sul corrispondente periodo dell'esercizio 2022 e con un
rialzo di 321 milioni rispetto al precedente picco storico
trimestrale del 2019. Il nuovo record è stato generato sia
dal nuovo picco massimo dei ricavi derivanti dalla vendita delle
crociere, attestatisi a 4,55 miliardi di dollari (75,2%), sia dal
nuovo picco storico dei ricavi prodotti dalle vendite a bordo delle
navi, risultati pari a 2,31 miliardi (+34,9%).
Nel periodo giugno-agosto di quest'anno i costi operativi hanno
totalizzato 5,23 miliardi di dollari, valore che rappresenta un
aumento del +14,1% sullo stesso periodo dello scorso anno che è
stato parzialmente controbilanciato da una riduzione del -33,6% del
costo del combustibile per le navi che è stato di 636 dollari
per tonnellata consumata, per un totale di 468 milioni nell'intero
trimestre (-29,9%), periodo nel quale il fuel consumato dalla flotta
è rimasto invariato essendo risultato pari a 0,7 milioni di
tonnellate così come nel periodo giugno-agosto del 2022. Il
valore di costi del terzo trimestre dell'esercizio 2023, inoltre, è
il secondo più elevato di sempre essendo inferiore solo ai
5,50 miliardi del primo trimestre dell'esercizio 2020.
L'utile operativo del terzo trimestre del corrente esercizio
fiscale è stato di 1,62 miliardi di dollari rispetto ad un
risultato di segno negativo per -279 milioni nello stesso periodo
dell'esercizio precedente. L'utile netto è ammontato a 1,07
miliardi rispetto ad una perdita netta di -770 milioni nel terzo
trimestre dell'anno fiscale 2022. Utile operativo e utile netto
hanno segnato il loro massimo nel terzo trimestre dell'anno fiscale
2019 e i due risultati conseguiti nel terzo trimestre del corrente
esercizio rappresentano rispettivamente il terzo e il
quattordicesimo valore più elevato di sempre.
Quanto al numero di passeggeri, 3,6 milioni, imbarcatisi sulle
navi del gruppo nel trimestre giugno-agosto di quest'anno, la cifra
è più elevata del +40,0% rispetto allo stesso periodo
del 2022 ed è seconda solo al record di oltre 3,7 milioni di
crocieristi nel terzo trimestre dell'esercizio 2019.
Commentando gli ultimi risultati trimestrali, l'amministratore
delegato del gruppo Carnival, Josh Weinstein, ha reso noto che le
performance sono state superiori alle aspettative sia nei mercati
del Nord America e dell'Australia che in quello dell'Europa e sono
state determinate dalla crescita della domanda. Il gruppo
statunitense ha comunicato che nel trimestre giugno-agosto di
quest'anno il volume delle prenotazioni ha segnato un nuovo record
relativamente a questo periodo: «nel corso del trimestre - ha
precisato Weinstein - i volumi delle prenotazioni sono stati
superiori quasi del 20% rispetto ai livelli del 2019 e multipli
rispetto alla crescita della nostra capacità, che è
proseguita sino a settembre. Ciò ci ha aiutato ad estendere
ulteriormente la booking curve, con i nostri marchi nordamericani
che hanno superato i massimi storici e i nostri marchi europei che
hanno sostanzialmente raggiunto i livelli precedenti il fermo».
Weinstein ha specificato che le prenotazioni per le crociere
programmate nel 2024 si estendono per un periodo più lungo
del consueto, mai raggiunto in precedenza, e a prezzi che risultano
elevati.
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