L'azienda di tecnologia Baker Hughes, che in Italia opera
principalmente attraverso Nuovo Pignone, ha annunciato oggi un piano
per potenziali nuovi investimenti in Calabria che include un nuovo
insediamento industriale presso il porto di Corigliano Calabro,
sulla costa ionica cosentina, e un piano triennale di espansione per
il proprio sito di Vibo Valentia, per i quali ha presentato una
domanda di concessione all'Autorità di Sistema Portuale dei
Mari Tirreno Meridionale e Ionio. L'investimento complessivo stimato
per i due progetti è di circa 60 milioni di euro.
In caso di ottenimento della concessione, Baker Hughes
realizzerà a Corigliano alcune delle strutture dei propri
moduli industriali, una configurazione ottimizzata di macchinari e
componenti ausiliari per la compressione del gas, la generazione di
energia elettrica e a supporto di soluzioni per la transizione
energetica. Presso il sito di Corigliano sarà effettuata la
fabbricazione, la verniciatura e il montaggio delle strutture,
nonché l'assemblaggio finale di moduli, per attività
complementari a quelle che l'azienda già svolge nel proprio
sito di Avenza (Carrara), in Toscana.
«Le strutture realizzate a Corigliano - ha spiegato
Alberto Matucci, vice presidente Gas Technology Equipment del
business Industrial & Energy Technology (IET) di Baker Hughes -
saranno la colonna portante di un concentrato di tecnologia
all'avanguardia, che incontra la crescente domanda globale di gas
naturale liquefatto, e dà una risposta concreta al cosiddetto
trilemma energetico, facilitando la sicurezza degli
approvvigionamenti, costi accessibili e minori emissioni».
Quanto all'altro sito calabrese del gruppo, quello di Vibo
Valentia, attivo dal 1962 con oltre 100 dipendenti e un indotto di
oltre 20 aziende nella Regione, il progetto prevede un suo ampio
rinnovamento con nuovi investimenti da realizzarsi entro il 2026 tra
nuove opere infrastrutturali, nuovi impianti e macchinari,
interventi per l'efficientamento energetico e creazione di un centro
di ricerca e sviluppo in ambito tecnologico e digitale.
Si stima che i nuovi investimenti su Vibo e Corigliano, una
volta a pieno regime, possano portare alla creazione di oltre
duecento nuovi posti di lavoro tra occupazione diretta e indiretta,
che potranno aumentare in base ai carichi di lavoro e all'andamento
del mercato dei moduli industriali.
«La sinergia con Baker Hughes - ha commentato il
presidente dell'AdSP dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, Andrea
Agostinelli - può rappresentare la svolta per il porto di
Corigliano, e accogliamo con estremo favore un progetto
imprenditoriale che sceglie qui una nuova localizzazione,
rafforzando al contempo lo stabilimento preesistente di Vibo
Valentia Marina. La produzione “bordo banchina”
riteniamo sia una grande opportunità per i nostri porti.
Capace di creare produttività, consentendo
l'approvvigionamento e la partenza via mare e, quindi, superando il
limite delle connessioni terrestri. Un investimento cospicuo e
importante accompagnato da un progetto manifatturiero, sul quale -
ha precisato Agostinelli - l'Autorità si riserverà,
come da procedura, i dovuti approfondimenti. Qualora i vagli saranno
positivi, il porto di Corigliano avrà un suo cantiere,
destinato alla produzione di elementi all'avanguardia, da spedirsi
via mare in tutto il mondo. E quel che conta, nel pieno rispetto
delle attuali destinazioni funzionali delle banchine, anzi
ottimizzando gli spazi di banchina e gli ormeggi con ulteriori
investimenti a cura della Autorità».
|