Il “Corriere della Sera” ha reso noto che tre giorni
fa il governo italiano avrebbe consegnato a diplomatici cinesi una
nota verbale in cui avrebbe comunicato l'uscita dell'Italia dalla
Belt and Road Initiative, il piano cinese che prevede investimenti
in infrastrutture in tutto il mondo. Tra i commenti alla notizia,
quello del presidente di Federlogistica-Conftrasporto, Luigi Merlo,
secondo cui il governo «bene ha fatto a chiudere un accordo
frettolosamente esaltato come una grande opportunità,
sottacendone i rischi». «L'Italia - ha sottolineato
Merlo - sta prendendo finalmente coscienza dell'importanza dei porti
e delle infrastrutture logistiche, sia in chiave strategica che
commerciale; la scelta di uscire dal Patto per la Via della Seta non
è destinato né a compromettere i rapporti con un
grande partner commerciale quale è la Cina, né a
incidere negativamente sull'interscambio e i traffici».
«Credo - ha aggiunto il presidente di Federlogistica - che
anche in un altro settore industriale strategicamente
importantissimo, quello della cantieristica, il governo si stia
muovendo nella stessa direzione favorendo una rapida uscita di
Fincantieri, che ne aveva già manifestato l'intenzione,
dall'accordo che consentirebbe ai cantieri asiatici di costruire
navi da crociera e erodere, forti di costi infinitamente più
bassi, una quota di mercato italiana, ed europea, che è stata
conquistata non grazie a dumping, ma a professionalità,
qualità e innovazione».