Tra le principali compagnie di navigazione containerizzate
mondiali, quelle europee hanno deciso di non far transitare le loro
navi nel Mar Rosso, e quindi nel canale di Suez, a causa degli
attacchi con droni, missili e imbarcazioni con uomini armati a bordo
che sono stati condotti negli ultimi giorni contro navi in
navigazione nei pressi dello stretto di Bab el Mandeb e lanciati
dalle coste yemenite controllate dai miliziani Houthi. La decisione
dei vettori marittimi europei di evitare l'area è stata
assunta dopo che nelle scorse ore la portacontainer
Maersk
Gibraltar della danese Maersk Line, il secondo carrier mondiale
del settore, è stata bersagliata ma non colpita, incidente a
cui è seguito quello occorso alla portacontenitori
Al
Jasrah della tedesca Hapag-Lloyd che è stata invece
centrata da un missile, impatto che - ha reso noto sabato il
filippino Department of Migrant Workers - non ha causato feriti tra
i 15 marittimi filippini imbarcati sulla nave. Probabilmente quello
che ha indotto le compagnie europee a rompere gli indugi e ad
abbandonare la rotta marittima più breve tra l'Oceano Indiano
e il Mediterraneo sono stati i successivi attacchi di venerdì
alle portacontainer
MSC Alanya e
MSC Palatium III, con
la prima nave del gruppo MSC bersagliata ma non colpita e con la
seconda, noleggiata dalla MSC alla partecipata Ignazio Messina &
C., centrata da un missile che ha innescato un piccolo incendio ma
non ha causato feriti tra i membri dell'equipaggio.
MSC, leader mondiale del settore dello shipping containerizzato,
è stata la prima a formalizzare la decisione di non far
transitare le proprie navi nel Mar Rosso e nel canale di Suez,
comunicandola ai clienti, ed ha annunciato che alcuni propri servizi
di linea sono stati dirottati verso il Capo di Buona Speranza.
Analoga decisione è stata presa dalla francese CMA CGM
che, rendendo noto di aver adottato negli ultimi giorni misure
preventive per garantire la sicurezza delle navi e degli equipaggi
impiegati nella regione, ha annunciato di aver comunicato a tutte le
proprie portacontainer che avrebbero dovuto attraversare il Mar
Rosso di dirigersi verso aree sicure e di interrompere il loro
viaggio sino a nuova comunicazione.
Con dichiarazioni di portavoce della Maersk raccolte da agenzie
di stampa internazionali, anche la compagnia danese ha fatto sapere
di aver dato istruzioni a tutte le proprie navi che sarebbero dovute
transitare per lo stretto di Bab el Mandeb di sospendere le proprie
operazioni sino a nuove direttive.
Intanto nelle ore successive a questi incidenti si sono
susseguiti altri attacchi. Lo statunitense U.S. Central Commend ha
reso noto che il cacciatorpediniere USS Carney, in servizio
nel Mar Rosso, ha abbattuto 14 droni lanciati da un'area dello Yemen
controllata dagli Houthi, senza alcun danno alle navi presenti nelle
acque della zona né feriti. Inoltre il ministro britannico
della Difesa, Grant Shapps ha reso noto che nel Mar Rosso il
cacciatorpediniere HMS Diamond ha respinto un sospetto
attacco realizzato con un drone diretto verso una nave mercantile,
distruggendo l'ordigno con un missile Sea Viper. Shapps ha
specificato che la nave militare britannica è recentemente
giunta nella regione per contribuire agli sforzi internazionali per
garantire la sicurezza del traffico marittimo: «la recente
ondata di attacchi illegali - ha evidenziato - rappresentano una
diretta minaccia nei confronti del commercio internazionale e della
sicurezza marittima nel Mar Rosso. Il Regno Unito - ha affermato
Shapps - continua ad essere impegnato nel respingere questi attacchi
per salvaguardare il libero flusso degli scambi commerciali
mondiali».
La serie di incidenti nel Mar Rosso rischia ovviamente di avere
un forte impatto negativo sul traffico marittimo nel canale di Suez.
Ieri il presidente della Suez Canal Authority, Osama Rabie, ha
evidenziato che la navigazione nel canale si svolgeva regolarmente e
che l'authority sta seguendo con attenzione la situazione di
tensione in corso nel Mar Rosso e sta valutando il suo impatto sui
transiti nel canale a seguito dell'annuncio di alcune compagnie di
navigazione di dirottare temporaneamente le loro navi verso il Capo
di Buona Speranza. A tal proposito, Rabie ha evidenziato che tra il
19 novembre scorso ed oggi sono state solo 55 navi che non sono
transitate per il canale egiziano decidendo di optare per il periplo
dell'Africa, cioè - ha sottolineato - una piccola percentuale
rispetto alle 2.128 navi transitate nel canale di Suez nel periodo.
Inoltre Rabie ha specificato che ieri il canale è stato
attraversato da 77 navi, tra cui alcune navi - come la Maersk
Saigon, la CMA CGM Christophe Colomb e la MSC Fabienne
- appartenenti alle compagnie hanno annunciato modifiche temporanee
delle loro rotte per evitare il transito nel canale di Suez.