SEA Europe ha espresso un plauso per l'approvazione di ieri del
Parlamento europeo della proposta di risoluzione “Costruire
una strategia portuale europea globale”
(
del
17
gennaio 2024), in quanto il rapporto - ha sottolineato
l'associazione che rappresenta l'industria navalmeccanica europea -
«riconosce l'importanza strategica dell'ecosistema marittimo
europeo, inclusa la costruzione di navi e la produzione di
attrezzature marittime quali motori dell'economia europea».
«L'appello del Parlamento europeo alla Commissione Europea
affinché definisca urgentemente un'ambiziosa strategia
marittima industriale europea - ha affermato il segretario generale
di SEA Europe, Christophe Tytgat - è molto apprezzato ed è
molto attuale. Sono necessarie misure adeguate per migliorare la
competitività e la resilienza dei cantieri navali europei e
dei produttori di attrezzature marittime e le loro intere catene di
approvvigionamento per garantire l'autonomia strategica, la difesa e
la sicurezza dell'Europa, ma anche per consentire a questo settore
di sfruttare appieno la crescita economica che le ambizioni
politiche dell'UE offrono in termini di potenziale per costruire e
ammodernare strutture a emissioni zero a prova di futuro, trasporto
navale sostenibile e digitale. Un'ambiziosa strategia marittima
industriale europea - ha evidenziato Tytgat - offrirà inoltre
all'industria delle tecnologie marittime i mezzi necessari per
sfruttare appieno l'economia blu europea e le attività
correlate, compresa l'energia eolica offshore».
Ricordando che la forte dipendenza dell'Europa dalla
cantieristica navale asiatica ha portato alla perdita di segmenti
della cantieristica navale e di conseguenza ad una minaccia alla
sovranità tecnologica della regione, SEA Europe ha esortato
l'Unione Europea «ad armonizzare le misure che rafforzano la
resilienza e la salvaguardia di queste infrastrutture critiche,
garantendo la sicurezza e la protezione delle acque e delle attività
dell'UE». Inoltre l'associazione ha ribadito «la
necessità di misure da parte dell'UE contro le pratiche
competitive sleali dell'Asia, che rappresentano un rischio per la
sicurezza economica dell'UE».