BGL, l'associazione tedesca del settore dell'autotrasporto e
della logistica, ha accolto con favore la richiesta rivolta
dall'Italia alla Commissione Europea di avviare una procedura di
infrazione contro l'Austria per le numerose misure di limitazione
del traffico merci pesante sul corridoio stradale del Brennero.
Chiedendo al governo federale tedesco ad assumere una chiara
posizione nell'interesse del mercato nazionale e di associarsi
all'azione legale dell'Italia, la BGL ha definito «deplorevole
il fatto che la Commissione Europea non abbia ancora adempiuto
adeguatamente al proprio ruolo di custode dei Trattati e non abbia
esse stessa avviato procedure d'infrazione nonostante le numerose
indicazioni di violazioni dei diritti fondamentali dell'UE».
Evidenziando che «le restrizioni unilaterali di transito
imposte dall'Austria su uno dei principali corridoi delle reti TEN-T
violano il principio fondamentale della libera circolazione delle
merci nell'UE» e che, «in passato, la Corte di Giustizia
aveva già ritenuto due volte che le misure anti-transito
dell'Austria erano incompatibili con il diritto dell'UE»,
l'associazione tedesca ha ricordato di aver più volte
segnalato negli ultimi anni a tutti i partiti politici la situazione
intollerabile per l'economia, per gli autotrasportatori e per gli
abitanti della valle bavarese dell'Inn invitandoli ad agire di
conseguenza.
Inoltre, BGL ha ricordato che negli ultimi anni sono stati
numerosi gli infruttuosi tentativi politici di trovare una soluzione
ai problemi di transito assieme ai Paesi interessati e con il
coinvolgimento della Commissione Europea e che, nonostante i
numerosi incontri tra i Paesi coinvolti, non è stato
raggiunto alcun accordo su come realizzare la libera circolazione
delle merci in conformità con l'UE.
Se per BGL è giunto ormai da tempo il momento di agire
con un'iniziativa legale, per il presidente della Provincia autonoma
di Bolzano bisogna invece proseguire le trattative per raggiungere
una soluzione condivisa:«è necessario - ha spiegato
giovedì Arno Kompatscher - trovare un accordo che tenga conto
dell'efficiente utilizzo economico del corridoio e della tutela
della salute e dell'ambiente nei territori e nei Paesi interessati.
Nonostante l'apertura di una procedura d'infrazione davanti alla
Commissione Europea, su questo tema il dialogo tra Austria, Italia e
Germania non deve essere interrotto. I tre Paesi - ha sottolineato
Kompatscher - sono responsabili, nei confronti dei loro cittadini,
di trovare soluzioni rapide per migliorare la situazione lungo il
corridoio del Brennero e non possono permettersi di rimandare il
problema fino alla decisione di un tribunale». «Oramai -
ha aggiunto Kompatscher - è evidente come le infrastrutture
esistenti stiano raggiungendo i loro limiti di capacità e
vadano riorganizzate nel miglior modo possibile. Esistono già
diverse soluzioni possibili, da un pedaggio di corridoio appropriato
a un modello di pedaggio variabile, fino a un sistema di gestione
digitale del traffico. L'obiettivo comune deve essere quello di
trasformare l'asse del Brennero in un corridoio verde e
digitalizzato».