Lo scorso gennaio, con 1,76 milioni di tonnellate movimentate,
il porto di Ravenna ha accusato un rilevante calo del -19,3% del
traffico delle merci rispetto a gennaio 2023, flessione che è
stata determinata dalla riduzione dei volumi di merci varie e
rinfuse secche nonché dalla flessione complessiva del -21,5%
delle merci allo sbarco, risultate pari a 1,53 milioni di
tonnellate, più accentuata rispetto alla diminuzione delle
merci all'imbarco scese del -1,3% a 231mla tonnellate.
Nel settore delle rinfuse liquide il totale è stato di
418mila tonnellate, con un incremento del +3,1% generato dal rialzo
del +4,2% dei prodotti petroliferi attestatisi a 233mila tonnellate
e dall'aumento del +1,8% degli altri carichi liquidi saliti a
185mila tonnellate. Nel segmento delle merci varie, i carichi
contanerizzati sono stati pari a 117mila tonnellate (-30,9%) con una
movimentazione di contenitori che ha totalizzato 11mila teu
(-30,1%), i rotabili sono ammontati a 123mila tonnellate (-19,1%) e
le altre merci varie a 367mila tonnellate (-17,5%). Il dato delle
rinfuse solide è stato di 738mila tonnellate (-27,1%).
L'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro
Settentrionale ha specificato che il forte calo nei traffici nel
primo mese del 2024 «sconta il pieno manifestarsi degli
effetti della crisi di Suez che sta creando grossi problemi a tutta
la catena di approvvigionamento globale e, in particolare, ai
traffici marittimi, con conseguenze economiche disastrose sia a
livello mondiale che italiano». «Riduzione
dell'import‐export di merce, ritardi e cambi di rotta, aumenti
nei costi del trasporto marittimo e delle sue assicurazioni - ha
evidenziato l'ente - stanno penalizzando i porti del Nord Adriatico»
e la crisi di Suez ha colpito anche il porto di Ravenna «che
importa dal Medio ed Estremo Oriente soprattutto prodotti
metallurgici e che, pur non avendo servizi container diretti con il
Far East, ha comunque collegamenti feeder con i maggiori hub
portuali situati nel Mediterraneo».
L'AdSP ha annunciato che per il mese di febbraio del 2024 è
stimato un traffico di poco superiore ai due milioni di tonnellate,
con una lieve crescita del +0,6% sul febbraio 2023.