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CROCIERE
Oltre 700mila crocieristi approdati nel 2023 alla Spezia hanno speso complessivamente 71,2 milioni di euro
Il 68,3% di questa somma per l'acquisto dei tour organizzati
La Spezia
4 aprile 2024
Quanto hanno speso nel 2023 i crocieristi approdati lo scorso
anno al porto di La Spezia? Oltre 71 milioni di euro, per una spesa
media per passeggero di 100,4 euro, di cui 12,6 milioni di euro
spesi nella sola città ligure per una spesa media unitaria di
54,4 euro. Lo spiega lo studio su “L'impatto economico del
settore crocieristico sulla città della Spezia per l'anno
2023” commissionato dall'Autorità di Sistema Portuale
del Mar Ligure Orientale alla società di consulenza PTSCLASS
che, realizzato nei mesi scorsi su un campione di 1.601 passeggeri
intervistati tra maggio e luglio 2023 sbarcati dalle navi da
crociera, è basato su una previsione di 709mila crocieristi
approdati alla Spezia nel 2023 rispetto ai 723mila conteggiati a
consuntivo dell'anno.
Dei 71,2 milioni di euro che si stima siano stati spesi nel 2023
dai 709mila passeggeri provvisoriamente previsti, il 68,3%, cioè
33,4 milioni di euro, sono stati spesi per i tour organizzati, il
31,6% per lo shopping, il 25,4% per l'acquisto di prodotti
alimentari e per i servizi di ristorazione, il 19,7% per servizi di
trasporto non organizzati e lo 0,6% per visite ai musei e per
attività di intrattenimento.
L'indagine specifica che il 31% dei passeggeri intervistati ha
dichiarato di essere rimasto alla Spezia durante la permanenza a
terra, città nella quale, come detto, sono stati spesi
complessivamente 12,6 milioni di euro. I passeggeri giunti alla
Spezia che hanno deciso invece di visitare Pisa o Firenze hanno
speso complessivamente 34,5 milioni di euro, per una spesa pro
capite di 142,5 euro. I crocieristi che lo scorso anno hanno
visitato le Cinque Terre hanno speso 17,9 milioni di euro, spendendo
ciascun 73,8 euro. In queste destinazioni si è concentrato
nel 2023 il 91% dell'impatto economico complessivo dell'attività
crocieristica spezzina, con quote residuali per le altre
destinazioni offerte.
Lo studio spiega che lo scorso anno l'attività
crocieristica nel porto ligure ha attivato un produzione diretta di
78,3 milioni di euro, di cui il 42,6% circa è relativo ai
servizi legati alle agenzie di viaggio e ai tour operator. A ciò
si somma una produzione indiretta pari a 78,6 milioni di euro e una
produzione indotta pari a 83,8 milioni, per un totale di 240,7
milioni di euro.
Quanto alla stima del contributo delle attività
crocieristiche spezzine all'economia nazionale in termini di valore
aggiunto, il valore calcolato è di 109,7 milioni di euro, di
cui 29,3 milioni in modo diretto, 36,4 milioni in modo indiretto e
44,0 milioni in modo indotto. Lo studio precisa che il 37%
dell'impatto totale rimane in Liguria (38,6 milioni solo alla
Spezia), il 14% interessa la Lombardia, l'11% la Toscana, il 6% il
Veneto e il 5,9% l'Emilia-Romagna.
Circa l'occupazione attivata dall'attività crocieristica
alla Spezia, il totale stimato è di circa 1.782 unità
di lavoro, di cui il 33,7% (600 unità) attivata dalle imprese
direttamente coinvolte dalle attività di trasporto e dai
servizi ai passeggeri, a cui si aggiungono 530 unità di
lavoro nel settore produttivo indiretto e 652 nell'indotto.
Lo studio è stato presentato nell'ambito del programma di
Bitesp La Spezia, la prima Borsa Internazionale sul Turismo
Esperienziale alla Spezia in corso oggi e domani al terminal
crociere del porto ligure. «Lo studio presentato oggi - ha
puntualizzato il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale
del Mar Ligure Orientale, Mario Sommariva - è un documento
scientifico, non uno studio “celebrativo”, che contiene
ottime notizie ma anche alcune criticità che vanno
interpretate e superate, potenzialità che vanno attivate. E
questo risultato si può ottenere solo con la collaborazione,
con il consolidamento del rapporto tra città e porto. Un
porto che contribuisce al Pil con circa cinque miliardi, che si
spalmano su di un territorio ampio. Un polmone occupazionale ed
economico di grandissimo valore che non può essere
interpretato solo come un problema, come solo generatore di impatto
ambientale, anche alla luce delle innovazioni applicate dalle navi
di ultima generazione e dalle azioni e gli investimenti intrapresi
dall'ente che presiedo: oltre 700 milioni di euro che andranno a
beneficio non solo del porto ma anche della città che lo
ospita».
Evidenziando che «il turismo rappresenta un importante
volano per l'economia spezzina e il settore crocieristico
contribuisce in maniera significativa alla crescita esponenziale, in
termine di presenze, alla quale stiamo assistendo», il sindaco
della Spezia, Pierluigi Peracchini, osservando che lo studio indica
il commercio tra i settori maggiormente stimolati dalle crociere, ha
rilevato che «emerge tuttavia, da interviste effettuate ai
crocieristi, il tema delle chiusure domenicali delle attività
commerciali; molti passeggeri - ha precisato - hanno dichiarato
infatti che avrebbero voluto fare acquisti, ma non sia stato
possibile perché domenica. Diventa quindi prioritaria una
riflessione in tal senso e offrire ai crocieristi sempre maggiori
occasioni per fare acquisti nei negozi cittadini e vivere la città
appieno».
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