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TRASPORTO INTERMODALE
Nuovo collegamento intermodale tra il porto di Venezia e Montirone (Brescia)
Con una capacità di carico di 46 container, la programmazione iniziale prevede 50 rotazioni all'anno
Venezia
11 ottobre 2024
Dopo una prima fase di test avvenuta nelle scorse settimane, è
stato attivato regolarmente un nuovo collegamento ferroviario tra le
banchine del terminal Vecon-PSA Venice a Marghera e il terminal
intermodale di Montirone in provincia di Brescia, uno dei nodi
principali su cui opera il gruppo MIS - Magli Intermodal Service,
specializzato nella logistica dei prodotti siderurgici. Il treno
prevede una conformazione di 23 carri da 60 piedi con una capacità
di carico di 46 container e la programmazione iniziale prevede 50
rotazioni all'anno con l'obiettivo di aumentare la frequenza del
servizio intercettando altri carichi containerizzati. Paolo Magli
presidente del gruppo MIS, ringraziando per la fiducia accordata
dalla GME Metals, che utilizza il nuovo servizio per l'importazione
di ferroleghe, si è detto certo che «insieme al partner
Vecon-PSA Venice potremmo ulteriormente sviluppare la frequenza del
servizio intercettando ulteriori volumi di merce containerizzata
estendendo il raggio di azione del porto di Venezia».
L'ulteriore sviluppo atteso è anche fondato sulle
possibilità di ulteriore inoltro dei carichi verso i mercati
europei: grazie al collegamento attivo tra Montirone e Rotterdam,
operato sempre dal gruppo MIS con la trazione di SBB, i clienti del
nuovo servizio potranno estendere infatti il mercato di riferimento
sino al Benelux e al Regno Unito risparmiando tempo ed emissioni di
CO2 rispetto al transit time dei servizi da e verso oriente che
transitano da Suez e proseguono oltre Gibilterra per il Nord Europa,
UK, Irlanda e Scandinavia.
Specificando che GME Metals sta da tempo rivedendo i processi
logistici puntando sul trasporto su rotaia, «ora - ha spiegato
Andrea Quaresmini, amministratore delegato dell'azienda - abbiamo
deciso di fare un ulteriore passo in avanti, ritirando via treno dal
porto di Marghera materiale da stoccare nei nostri magazzini. Così
è stato scelto un nuovo magazzino a Montirone dirimpetto al
dry port che gestisce MIS. Dopo le prime prove siamo certi che la
via da perseguire sia questa. L'Europa ci chiede di ridurre
l'emissione di CO2, i clienti (acciaierie e fonderie di ghisa
dislocate in tutta Europa) quindi devono agire di conseguenza; noi
facciamo la nostra parte scegliendo da un lato fornitori che
soddisfano maggiormente questa necessità e dall'altro
utilizzando il più possibile il trasporto su rotaia per avere
così ferroleghe con carbon footprint più bassa
possibile».
Esprimendo soddisfazione per la partnership con MIS, Daniele
Marchiori, general manager di PSA Venice-Vecon, ha evidenziato che
«tra gli obiettivi di business di Vecon-PSA Venice c'è
quello di garantire una supply chain sostenibile: perché
trasportare 40 container via camion dal porto di Venezia a Brescia
quando si può fare un treno blocco? Significa abbattere CO2,
maggiore sicurezza sulle strade e certezza dei transit time».
Commentando l'avvio del nuovo collegamento, il presidente
dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico
Settentrionale, Fulvio Lino Di Blasio, ha ricordato che «negli
anni la modalità ferroviaria nel porto di Venezia è
costantemente cresciuta e, se nel 2023 abbiamo registrato una
movimentazione di oltre due milioni di tonnellate, da gennaio a
settembre 2024 abbiamo già superato 1.6 milioni di tonnellate
con un incremento, rispetto allo stesso periodo dell'anno
precedente, del 6%». Di Blasio ha ricordato, inoltre, gli
investimenti in corso dell'ente portuale nella modalità
ferroviaria: «basti pensare - ha specificato - agli interventi
già avviati come il nuovo ponte ferroviario sul canale ovest,
opera da 24 milioni di euro che consentirà l'eliminazione di
interferenze e colli di bottiglia a favore anche dei terminal
commerciali o le opere di razionalizzazione del traffico in via
dell'Elettricità, dal valore di 19 milioni di euro, ed agli
interventi previsti a breve, come la risoluzione del nodo di via
della Chimica per 15 milioni di euro e la piattaforma intermodale la
cui progettazione prevede un importo pari a 1,2 milioni di euro.
Siamo convinti - ha sottolineato - che, anche attraverso questi
interventi, l'Autorità possa contribuire ad accrescere la
sostenibilità ambientale del porto di Venezia, avvicinare il
sistema veneto a standard trasportistici di livello europeo oltre a
garantire maggiore efficienza logistica allo scalo consentendo a
settori, come quello delle merci containerizzate, di raggiungere
nuovi mercati e stimolare un deciso switch modale da strada a
ferro».
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