Nel terzo trimestre di quest'anno i ricavi della Danaos
Corporation, pari a 256,2 milioni di dollari, hanno registrato un
aumento del +7,1% sullo stesso periodo del 2023 che, a fronte di un
calo del -1,5% dei ricavi pari a 235,6 milioni generati dalla flotta
di portacontainer di proprietà, che costituiscono il core
business dell'azienda, è stato prodotto dal più
recente segmento delle navi portarinfuse che ha generato ricavi pari
a 20,6 milioni. L'utile operativo è stato di 131,7 milioni di
dollari (-10,1%) e l'utile netto di 123,0 milioni (-7,6%), con un
apporto di 124,1 milioni (-12,7%) dalla flotta di portacontenitori
che Danaos pone a noleggio presso primari carrier marittimi
mondiali.
Attualmente la flotta di portacontenitori della Danaos è
costituita da 73 navi per una capacità di stiva pari a
465mila teu a cui si aggiungeranno 14 navi di nuova costruzione
della capacità di 116mila teu ordinate dalla compagnia,
mentre il più recente segmento delle rinfusiere è
costituito da dieci navi Capesize della capacità di quasi 1,8
milioni di tonnellate di portata lorda.
«Nel terzo trimestre del 2024 - ha commentato
l'amministratore delegato della Danaos, John Coustas - il mercato
dei container è rimasto assai solido consentendoci di
aggiungere oltre 300 milioni di dollari al nostro backlog di
contratti di noleggio che attualmente ammonta a 3,3 miliardi di
dollari. È importante evidenziare che tutte le nostre 14
unità di nuova costruzione ordinate sono state poste a
noleggio per cinque anni ad eccezione di due che sono state
noleggiate per due anni». Relativamente al mercato del
trasporto marittimo di rinfuse solide, Coustas ha rilevato che
«ultimamente è risultato insolitamente debole, il che -
ha spiegato - può essere attribuito ad un'interruzione dei
cicli stagionali nel corso dell'anno e ad una diminuzione della
produzione di acciaio cinese. La nostra flotta di rinfusiere - ha
precisato - ha operato abbastanza bene durante il trimestre e ci
aspettiamo che i noli migliorino gradualmente man mano che ci
avviciniamo al 2025».
>Coustas si è soffermato anche sugli effetti sul mercato
della shipping della nuova amministrazione statunitense guidata dal
neo eletto Donald Trump che assumerà la presidenza il
prossimo 20 gennaio: «le recenti elezioni presidenziali negli
Stati Uniti - ha osservato - hanno introdotto una nuova incertezza
sulle future politiche e sui loro effetti sul mercato del trasporto
marittimo. In particolare, il presidente Trump ha dichiarato
apertamente la sua intenzione di implementare o aumentare dazi
commerciali che hanno il potenziale di ridurre il traffico dei
container o, almeno, di provocare una riorganizzazione delle rotte
commerciali. Inoltre, è probabile che le iniziative di
transizione energetica verranno attuate ad un ritmo più lento
e non sappiamo in che misura le iniziative IMO in atto saranno
supportate dalla nuova amministrazione».