Il Comitato di gestione dell'Autorità di Sistema Portuale
del Mare Adriatico Meridionale ha deliberato un adeguamento degli
importi dei diritti portuali, comprensivi dei diritti d'uso delle
infrastrutture, connessi alla movimentazione dei passeggeri e dei
veicoli nei porti di Bari e di Brindisi. L'ente portuale ha spiegato
che si tratta di una misura resasi necessaria per una serie di
fattori concomitanti che hanno determinato un saldo negativo, pari a
2,5 milioni di euro annui, tra i costi di gestione dei servizi
connessi ai traffici crociere, ro-pax e ro-ro e le relative entrate,
l'aumento dei costi connessi all'erogazione dei servizi e
l'attivazione di nuove attività a disposizione dell'utenza
portuale finalizzate ad incrementare l'appeal e la funzionalità
degli scali.
L'AdSP ha specificato che l'entità degli aumenti è
contenuta per non gravare eccessivamente sull'utenza portuale, con
rincari che per i passeggeri vanno da un minimo di 10 centesimi a un
massimo di 40 centesimi. «Ci siamo impegnati - ha affermato il
commissario straordinario dell'AdSP, contrammiraglio Vincenzo Leone
- per adottare misure che, pur tenendo conto delle inderogabili
esigenze di bilancio, non impattassero su traffico e utenza. Abbiamo
varato una rimodulazione accorta che tiene in conto svariati
fattori: dall'incidenza nell'usura delle infrastrutture al traffico,
dall'impiego delle risorse umane e organizzative ai mutati equilibri
economico-finanziari. È la conclusione di un percorso che
abbiamo condiviso con le associazioni degli operatori di Bari e di
Brindisi nonché con le principali associazioni di categoria
nazionali».