Il nuovo governo siriano ha annullato un accordo contrattuale
della durata di 49 anni stipulato nel 2019 con la società
russa Stroytransgaz per la gestione del porto di Tartous, che
prevedeva tra l'altro investimenti pari a 500 milioni di dollari per
la modernizzazione dello scalo portuale siriano che negli ultimi
decenni è stato la principale base marittima nel Mediterraneo
della flotta militare russa. L'obiettivo era, anche grazie
all'ampliamento della parte settentrionale del porto e alla
costruzione di nuove infrastrutture, di innalzare la capacità
di traffico dello scalo da quattro a 38 milioni di tonnellate
all'anno rendendolo idoneo allo scalo di grandi navi mercantili.
La cancellazione dell'accordo è stata resa nota dal
quotidiano siriano “Al-Watan Online” che, riferendosi a
dichiarazioni rilasciate dal direttore delle Dogane di Tartous, ha
specificato che l'attività del porto era pressoché
paralizzata a causa di norme e tariffe assai elevate dei servizi
portuali, mentre il governo siriano di transizione sta lavorando per
ripristinare il normale corso delle attività portuali. Il
funzionario doganale ha specificato che attualmente le imposte
doganali sono state diminuite del 60% rispetto al livello
precedente, mentre sono stati mantenuti dazi utili a salvaguardare
la produzione locale. Riferendosi all'accordo con l'azienda russa,
il funzionario ha affermato che la società ha utilizzato le
infrastrutture e strutture portuali senza tuttavia procedere
all'ammodernamento previsto dello scalo.