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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XVI - Numero 11/98 - NOVEMBRE 1998 |
Legislazione
Una mazzata per il TACA
Dopo più di quattro anni di inchiesta, la DG IV (direzione
per la concorrenza della Commissione Europea) ha finalmente emesso
la propria decisione in ordine alla istanza di esenzione ai sensi
dell'art. 85.3 del Trattato di Roma presentata il 5 luglio 1994
dal TACA (Accordo di Conferenza sul Trans-Atlantico) e ha sanzionato
i suoi 15 membri con un'ammenda di 273 milioni di ECU (298 milioni
di dollari USA).
Nel contesto di un provvedimento che costituisce una pietra miliare,
la Commissione Europea ha annunciato (il 16 settembre scorso)
che il TACA non soddisfa i parametri richiesti per l'esenzione
delle conferenze di trasporto marittimo di linea, che l'accordo
viola la normativa europea sulla concorrenza e che i suoi membri
hanno abusato della propria posizione dominante nei traffici transatlantici
di linea.
In termini di esenzioni individuali, Karel van Miert, commissario
europeo per la concorrenza, ha spiegato che i membri del TACA
partecipano ad una serie di accordi che sono al di fuori del campo
d'azione del Regolamento 4056/86, che consente ai vettori di fissare
i prezzi relativi alla tratte oceaniche.
Questi accordi ulteriori riguardavano l'impegno di stabilire
tariffe uniformi per i servizi di trasporto terrestre nell'ambito
dell'Unione Europea, l'accordo sui termini e sulle condizioni
ai sensi delle quali ai membri sarebbe consentito di sottoscrivere
contratti di servizio con i caricatori, nonché la fissazione
dei prezzi che gli spedizionieri sono tenuti a pagare. Di conseguenza,
la Commissione si è rifiutata di concedere al TACA esenzioni
individuali in relazione a questi altri accordi.
Ma è sull'argomento delle quote di mercato che la Commissione
Europea è stata particolarmente esplicita.
"Essi (il TACA) hanno abusato della propria posizione dominante
congiunta in due modi. In primo luogo, imponendo due tipi di limitazioni
alla disponibilità dei contratti di servizio. I contratti
di servizio individuali sono stati apertamente proibiti alle parti
appartenenti al TACA nel 1995 ed anche dopo il 1995 tutti i contratti
di servizio sono stati permessi solamente ai sensi di clausole
assai limitative" si legge nel dispositivo della decisione.
"In secondo luogo, i membri del TACA hanno abusato della
propria posizione dominante inducendo potenziali concorrenti ad
unirsi a loro, alterando perciò la struttura concorrenziale
del mercato".
Secondo il provvedimento della Commissione Europea, gli appartenenti
al TACA hanno fatto ciò in vari modi e, in particolare,
mettendosi d'accordo nel senso che alle linee di navigazione non
appartenenti a conferenze tradizionali venisse consentito di applicare
una tariffa relativa ai contratti di servizio minore di quella
fissata ai membri delle conferenze tradizionali.
"La gravità della seconda violazione in parte discende
dall'importanza della potenziale concorrenza nei mercati del trasporto
di linea" ha affermato la Commissione.
TABELLA 1 |
PROSPETTO DELLE SANZIONI COMMINATE AL TACA
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Vettore | Ammenda (milioni di ECU)
|
P&O Nedlloyd * | 41,26
|
Maersk Line | 27,5 |
Sea-Land Service | 27,5 |
OOCL | 20,63 |
NYK Line | 20,63 |
Hanjin Shipping ** | 20,63
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Hapag-Lloyd | 20,63 |
Hyundai Merchant Marine | 18,56
|
Mediterranean Shipping Co | 13,75
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DSR-Senator Lines | 13,75
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Neptune Orient Lines ** | 13,75
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Cho Yang Shipping | 13,75
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TMM/Tecomar | 6,88 |
Atlantic Container Line | 6,88
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POL America | 6,88 |
Note: |
* = in parte relativa a violazioni anteriori alla fusione del 1° gennaio 1997 tra la P&O Containers e la Nedlloyd Lines; ** = vettori che hanno disdetto l'adesione al TACA; 1 ECU = $ 0,92.
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Fonte: Commissione Europea |
"L'obiettivo espresso del TAA (Accordo Trans-Atlantico,
il predecessore del TACA, che era stato vietato dalla Commissione
Europea alla fine del 1994) e del TACA era stato - e continua
ad essere - quello di eliminare la concorrenza tariffaria tra
i membri del cartello e di conseguenza quello di far lievitare
i prezzi a livelli più alti di quanto altrimenti sarebbero".
Di qui le ammende, i cui importi - secondo la DG IV - sono stati
calcolati sulla base dell'entità delle violazioni di ciascun
vettore, della quota di mercato in quel traffico e dei ricavi
complessivi. In ciascun caso, le ammende comminate sono inferiori
all'1% del fatturato complessivo di ognuno dei vettori.
Tuttavia, le suddette ammende potrebbero non essere le ultime
in questo caso, dato che la Commissione Europea ha dichiarato
che potrebbe intraprendere ulteriori azioni relative ai servizi
di trasporto terrestre assicurati nell'ambito dell'Unione Europea.
La P&O Nedlloyd si è attirata la sanzione più
grave, in gran parte a causa di violazioni avvenute prima che
le due linee di navigazione fondessero le proprie attività
nel gennaio 1997. La danese Maersk Line e la Sea-Land con sede
a Charlotte, North Carolina (U.S.A.) sono quelle immediatamente
successive sulla linea del fuoco, con ammende pari a 27,5 milioni
di ECU (30 milioni di dollari).
Al contrario, la POL America e la ACL (Atlantic Container Line)
sono state sanzionate con ammende pari a soli 6,88 milioni di
ECU (8 milioni di dollari) in ragione delle loro relativamente
piccole quote di mercato.
I dirigenti dei vettori hanno reagito con durezza alle sopra
citate ammende, tanto che Olav Rakkenes, dirigente in capo della
ACL, nonché presidente del TACA, ha giurato solennemente
di opporsi con tutti i mezzi alla decisione, appellandosi alla
Corte di Giustizia europea. Egli ha infatti sottolineato come
la decisione della Commissione si fondi su numerosi errori di
fatto, di procedura e di diritto e rappresenti un altro passo
sulla linea perseguita dalla Commissione Europea nel senso di
limitare il campo d'azione delle conferenze di linea.
Parlando per conto di tutte le linee di navigazione, Rakkenes
ha affermato: "Le attività sulle quali la Commissione
ha sollevato obiezioni sono permesse ai sensi della normativa
europea e sono accettate da tutte le nazioni sviluppate dal punto
di vista marinaro, in particolar modo gli Stati Uniti".
Quanto ai contratti di servizio, Rakkenes ha dichiarato che le
ammende non avrebbero dovuto essere comminate poiché l'attività
contrattuale era stata notificata alla Commissione. Inoltre, la
contrattazione dei contratti di servizio individuali era cessata
sin dal 1995.
Il dirigente, peraltro, ha riservato alcune delle sue critiche
più dure all'atteggiamento della Commissione Europea secondo
il quale la fissazione di tariffe per il trasporto terrestre è
contraria alla legge. "Si tratta di materia attualmente in
fase di valutazione da parte della Corte europea in relazione
al TAA ed alla Conferenza Trasporto merci Estremo Oriente"
ha dichiarato Rakkenes. "In questi casi, la Corte ha sospeso
le decisioni della Commissione e le linee di navigazione sono
ancora sotto la protezione del citato ordine di sospensione della
Corte".
Non sorprende, così, che gli organismi dei caricatori
di tutta l'Europa siano stati invece resi euforici dalla decisione.
Chris Welsh, segretario generale del Consiglio dei Caricatori
Europei, ha affermato: "Si tratta di un provvedimento che
asseconda i nostri reclami formali contro il TAA ed il TACA negli
ultimi sei anni". "Esso pone fine ad un'era di cartelli
di trasporto marittimo illegali. Allo stesso modo, rappresenta
un altro passo verso un futuro in cui i fornitori di servizio
potranno assistere alla concreta realizzazione dei vantaggi derivanti
dal lavorare insieme ai propri clienti".
Nel contempo, John Grieveson, presidente del Consiglio dei Caricatori
Britannici, ha dichiarato: "Questo è un grande risultato
per i caricatori britannici. Dà infatti loro notevole sollievo
in un momento in cui essi sono sotto forte pressione a causa dell'elevato
valore della sterlina e del declino dell'economia globale".
Attualmente, i membri del TACA controllano approssimativamente
una quota del 60% del mercato di linea transatlantico, dato che
gli unici concorrenti significativi non facenti parte dell'accordo
sono la Evergreen e la Lykes Lines.
Tuttavia, gli ultimi 18 mesi hanno assistito ad un buon numero
di nuovi arrivi sul mercato di questi traffici, tra cui la Cosco,
la K Line, la Yangming, la APL e la Mitsui OSK Lines. Inoltre,
sia la Neptune Orient Lines che la Hanjin Shipping hanno ritirato
la propria adesione all'accordo. Negli ultimi quattro anni, le
tariffe relative all'Atlantico sono state relativamente stabili,
dal momento che i proventi per TEU in direzione est sono aumentati
del 6% circa fino a 1.477 dollari USA per box da 20 piedi, mentre
le tariffe in direzione ovest sono calate del 7% fino a 1.210
dollari USA/TEU.
Le ammende comminate al settore del trasporto marittimo di linea
sono le più pesanti mai applicate dalla Commissione Europea
a qualsiasi settore imprenditoriale per pratiche anti-concorrenziali.
In precedenza, la multa più grossa (per 248 milioni di
ECU) era stata elevata nei confronti dell'industria cementifera
nel 1995 per la sua applicazione di un cartello finalizzato alla
fissazione dei prezzi.
(da: Containerisation International, ottobre 1998)
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